“Una buona occasione di dialogo”: questa la posizione espressa dal sottosegretario all’Economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta, nel corso del suo intervento alla Conferenza Nazionale delle Regioni sul contrasto al gioco d’azzardo, organizzata lo scorso 9 marzo a Milano nella sede della Regione Lombardia. All’evento hanno partecipato oltre 400 persone provenienti da tutta Italia, tra cui diversi esponenti delle istituzioni locali. Tra gli obiettivi principali dell’incontro anche la presentazione del “Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia”, cui hanno già aderito Lombardia, Liguria, Veneto.
Obiettivo comune ai firmatari: chiedere alla Conferenza Unificata di “non retrocedere dai terreni conquistati al gioco d’azzardo grazie alle buone azioni regionali, di garantire, con l’introduzione della futura cornice normativa di livello statale, la salvaguardia della normativa regionale preesistente”. Il fatto che le caratteristiche dei punti di vendita dove si raccoglie il gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, siano decisi proprio in sede di Conferenza Unificata, è quanto stabilito dal comma 936 della Legge di Stabilità 2016. “In questo anno si è esagerato, soprattutto con le slot, ma non solo” – ha detto Baretta – “Contrastare il gioco d’azzardo è un discorso molto complesso in quanto entrano in gioco il contrasto all’illegalità, la cura della ludopatia, la necessità di garantire introiti fiscali allo Stato. Non c’è mai stato un problema di togliere le competenze agli enti locali, occorre trovare un punto di incontro. Lo Stato non può pensare solo a fare cassa, ma l’ente locale non può pensare solo che ha un territorio da bonificare dal gioco d’azzardo. “Occorre anche favorire una riorganizzazione del settore. Troppo complesso, con troppi gestori, difficilmente controllabili. Penso che un passo in avanti sarebbe limitare il numero massimo di apparecchi per ogni locale, arrivando alla metà delle attuali. Agli enti locali chiedo: troviamo un criterio, ad esempio un numero di punti gioco ogni tot di abitanti. Poi sarà competenza dell’ente locale decidere dove concedere o meno l’apertura”.
Il sottosegretario si è soffermato anche sul processo di evoluzione tecnologica delle newslot, una delle misure più importanti della Legge di Stabilità per il settore dei giochi. “Dobbiamo gestire la trasformazione tecnologica: abbiamo previsto che tutte le awp attuali siano sostituite con quelle collegate direttamente al sistema centrale. Ma siamo chiari su questo punto: questa trasformazione tecnologica non dovrà trasformarle in nuove vlt. Le awp hanno bassa giocata e bassa vincita, al contrario delle vlt. E tali le awp devono rimanere”.
Intanto in settimana è previsto anche l’esame del disegno di legge 2000 (quello sul riordino del settore gioco a firma del senatore del Pd Franco Mirabelli, ndr). Si allunga la lista dei soggetti che saranno auditi dalla Commissione Finanze del Senato. Verranno ascoltati vari soggetti tra i quali rappresentanti di Monopoli di Stato, Sistema Gioco Italia (Federazione di Confindustria), Giochi e Società (Associati: Sisal, Lottomatica, Intralot, Eurobet, Cogetech/Snai, Gamenet), As.tro (Associati: alcune centinaia di aziende di gestione di apparecchi), Federbingo (Associati: alcune decine di concessionari Bingo), Lottomatica, Sisal, Snai, Novomatic, Associazione Logico, Gioco News, F.I.G.P., Sapar, Anci, Rappresentanza Regioni, Avviso Pubblico, Mettiamoci in Gioco, Lega Autonomie, Guardia di Finanza, Direzione Nazionale Antimafia, Federserd, Alea, Sogei, Federazione italiana tabaccai, Anit, Salvagioco, Siae.
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