Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Film choc sulla droga: a guadagnarci sono i governi. E scoppia la polemica

Come si diventa uno spacciatore, come ci si arricchisce e, soprattutto, il ruolo ambiguo del governo americano. Il tutto condito da testimonianze celebri, da Susan Sarandon (impegnata a combattere la severità delle pene contro lo spaccio)  a Woody Harrelson (“testimonial” contro il proibizionismo) a Eminem. E il rapper 50 Cent, che a dodici anni spacciava crack. È polemica intorno al documentario “Come fare soldi vendendo droga”, in onda su Sky Arte HD (120 e 400 di Sky) stasera alle 21.10.

Ogni anno gli Stati Uniti spendono quasi 25 miliardi di dollari per la guerra alla droga, eppure l’industria mondiale di sostanze stupefacenti vale più di 400 miliardi di dollari e non mostra segni di cedimento. Come fanno gli spacciatori a sfuggire alla legge e a continuare a guadagnare cifre da capogiro? Nel documentario, il regista Matthew Cooke cerca di rispondere a questa domanda fornendo, letteralmente, una guida su come arricchirsi in uno dei settori più pericolosi al mondo. Lo spettatore-allievo impara i segreti per aggirare la legge, creare una solida rete di clienti, massimizzare i profitti con guadagni progressivi da 100 dollari l’ora a 1 o 2 milioni al giorno. La tesi di Cooke è tutto sommato semplice: la “guerra alla droga” è una gran bufala ai danni dei creduloni. E intanto gli affari vanno a gonfie vele, sotto gli occhi compiacenti del governo americano che ci guadagna.

Fuor di dubbio la competenza dei personaggi chiamati in cattedra: l’ex-dealer Bobby Carlton, il signore della droga ‘Freeway’ Rick Ross e Brian O’Dea, che al culmine della carriera dava lavoro a 120 ‘dipendenti’. Non mancano le testimonianze di volti noti come il produttore di ‘The Wire’ David Simon, Arianna Huffington, Woody Harrelson, ‘testimonial’ contro il proibizionismo, e poi poliziotti, corrotti e non, legali e giudici.

Con un linguaggio fortemente provocatorio, il film illustra statistiche sconcertanti sulla quotidianità del traffico di droga negli States e sugli effetti controproducenti delle leggi proibizioniste che lo dovrebbero combattere. Proprio quando crediamo di sapere tutto sul sottobosco criminale legato agli stupefacenti, Cooke espone la sua tesi provocatoria: chi ricava più soldi dal business della droga sarebbe il Governo americano e la politica statunitense indurrebbe i suoi cittadini allo spaccio.

Ti potrebbe interessare anche: Le strade della cocaina, come la polvere bianca arriva dal Sud America a noi


Caffeina Logo Footer

Caffeina Magazine (Caffeina) è una testata giornalistica online.
Email: [email protected]

facebook instagram pinterest
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | Registrazione al Tribunale di Roma n. 45/2018 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure