Parte oggi la “nuova assicurazione sociale per l’impiego” (Naspi). È il nuovo ammortizzatore sociale nato con l’approvazione del Jobs Act e, almeno nei piani del governo, sarà il “mezzo di soccorso” per i lavoratori dipendenti che resteranno senza lavoro. Ad averne diritto sono quei lavoratori che perdono l’impiego dal 1 maggio che però abbiano cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro e almeno 18 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi.
La platea di beneficiari comprende anche gli apprendisti, gli artisti con contratto di lavoro dipendente e i soci lavoratori di cooperative di produzione lavoro.
La Naspi avrà una durata massima di due anni al termine dei quali sarà possibile avere una proroga al sostegno: l’indennità non potrà superare i 1.300 euro al mese e verrà ridotta del 3% al mese dopo i primi quattro.
Attualmente però non è ancora possibile presentare domanda di Naspi. Bisogna infatti attendere la pubblicazione della relativa circolare attuativa dell’Inps (che comunque salvo sorprese dovrebbe arrivare a giorni).
Il secondo ammortizzatore introdotto, in via sperimentale per quest’anno, è l’Asdi, assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. La durata dell’assegno, che sarà pari al 75% dell’indennità Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino a esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.
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