Da oggi è possibile presentare la domanda di partecipazione al concorso pubblico, per titoli ed esami, a 365 posti di analista di processo-consulente professionale, area C, posizione economica C1, all’Inps. Lo rende noto lo stesso istituto di previdenza, indicando come il relativo bando di concorso sia stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 4° Serie Speciale – Concorsi ed Esami n° 90 del 24 novembre 2017. La domanda può essere presentata esclusivamente con modalità telematica accedendo al sito internet dell’INPS. Il termine di scadenza delle domande è fissato per le ore 16 del 27 dicembre 2017. I requisiti per l’ammissione sono indicati nel bando di concorso. Una nuova buona notizia dopo quella dei mesi scorsi. Dopo 10 anni l’Inps era infatti tornato ad assumere. Ad annunciarlo era stato il presidente dell’istituto Tito Boeri, che scriveva su Twitter: “Indetto nuovo concorso Inps”. Boeri forniva anche i requisiti previsti dal bando per accedere alla selezione: “Laurea magistrale in economia, ingegneria gestionale o legge, certificato b2 inglese”, ovvero il livello corrispondente al First Certificate in English (FCE). (Continua dopo la foto)
Il presidente dell’Inps invita a dare maggiore diffusione possibile alla notizia del concorso: “Spargete voce”. Riguardo al numero delle nuove assunzioni si parla di circa 1000 posti. Lo scorso 27 ottobre, in un’intervista a ‘La Repubblica’, era stato lo stesso ad annunciare “un concorso per circa mille giovani con laurea magistrale e altri requisiti qualificanti”, aggiungendo di aver chiesto anche altre “660 assunzioni”. Che qualcosa si stesse muovendo su questo fronte era emerso già a metà ottobre quando erano state sbloccate oltre 7.900 assunzioni nella pubblicata amministrazione con due Dpcm dei ministri della Pa Marianna Madia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. (Continua dopo le foto)
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Alle pa centrali le assunzioni più consistenti – tra personale dirigenziale e non – riguardano infatti proprio l’Inps con 730 nuovi ingressi. Nelle settimane scorse Tito Boeri aveva tuonato sul blocco delle pensioni: “Il blocco dell’età pensionabile è qualcosa che va a interferire con gli automatismi che abbiamo introdotto nel nostro sistema pensionistico. Questi automatismi permettono che l’aumento della longevità, e cioè che si viva più a lungo, sia una bellissima notizia per tutti. E’ fondamentale sottrarli all’arbitrio della politica che, abbiamo visto, ha agito sempre troppo in ritardo, tanto che ha lasciato un debito pensionistico molto consistente sulle spalle dei giovani”.