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“Centri commerciali e negozi chiusi la domenica”. Cosa fa sapere il ministro del Lavoro, Di Maio

 

L’apertura è arrivata ieri mattina quando, parlando con un gruppo di lavoratori delle cooperative che lo aspettava fuori dal ministero del Lavoro, Luigi Di Maio non ha avuto dubbi. “Certo” ha risposto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico a chi gli domandava se avesse intenzione di aprire un tavolo per rivedere le norme che regolano il lavoro domenicale previste dal decreto ‘Salva Italia’ del governo Monti. L’idea sarebbe quella di rivedere il decreto sulle liberalizzazioni degli orari di apertura degli esercizi commerciali che fino al 2012 prevedeva la chiusura dei negozi la domenica e nei festivi salvo eccezioni. La deregulation del commercio prevede infatti la possibilità di rimanere aperti sempre, anche a Pasqua e Natale. “Voglio dirvi una cosa su questo – ha detto Di Maio – io ho preso il treno in corsa, ci sono tanti problemi da questo punto di vista, sulla precarietà non solo di chi lavora, ma anche dei datori di lavoro. Quindi dobbiamo cercare di seguire un filo conduttore che è quello di combattere la precarietà ed eliminare lo sfruttamento”. Parole che hanno trovato il plauso dei lavoratori. Per la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan “non esiste un diritto allo shopping. Va salvaguardata la volontarietà del lavoro domenicale e festivo”. Dello stesso avviso il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini, per il quale il decreto sulle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi ha creato “tanti disagi per gli oltre 3 milioni di lavoratrici e di lavoratori del commercio al dettaglio e della grande distribuzione organizzata”. (continua dopo la foto)


Anche Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale della Filcams Cgil, ritiene che l’apertura di un tavolo di confronto sia “indispensabile per ridare al settore il giusto equilibrio, rispettando le necessità dei lavoratori, delle aziende e dei diversi territori”. Il tema delle liberalizzazioni è da sempre uno dei cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle. (continua dopo la foto)
Tanto che una proposta di legge in materia, che ha come primo firmatario un deputato pentastellato, dopo essere stata approvata alla Camera nella scorsa legislatura è rimasta ferma in Senato. La proposta stabilisce che su 12 giorni festivi all’anno 6 debbano essere di chiusura. La questione del lavoro domenicale e festivo da anni è al centro del dibattito e coinvolge non solo i sindacati ma anche le associazione di categoria. (continua dopo la foto)
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Come Federdistribuzione che sostiene da sempre la piena liberalizzazione degli orari, “che attribuisce all’imprenditore la facoltà di gestire i propri punti vendita sulla base delle esigenze della clientela, decidendo quando aprire e quando chiudere”. L’associazione “è convinta che rappresenti un fatto positivo per i consumatori e che dia al commercio l’opportunità di offrire un servizio più allineato ai nuovi bisogni e ai tempi di vita dei cittadini”.

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