Multe in arrivo per chi continua a fatturare a 28 giorni e indennizzi di almeno 50 euro per i consumatori. È quanto prevede l’emendamento al decreto fiscale, depositato dal senatore del Pd Stefano Esposito. L’emendamento punta, tra l’altro, a inserire nel testo del decreto fiscale, la dicitura che obbliga a vigilare “sul rispetto della periodicità della fatturazione prevista dalle disposizioni vigenti”. E per chi viola le regole in arrivo multe salatissime. In caso di violazione, viene infatti prevista “una sanzione pecuniaria da 500mila a 5 milioni di euro”. L’emendamento prevede inoltre a carico dell’operatore sanzionato il pagamento di un “indennizzo forfettario, non inferiore a euro 50, in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione”. Le fatture telefoniche di 28 giorni hanno i giorni contati, il governo, con il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, è stato chiaro annunciando che una norma ad hoc per riportare la fatturazione a 12 mesi l’anno sarà approvata nelle prossime settimane. (Continua dopo la foto)
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Sarà vietata, chiariscono fonti del Ministero dello Sviluppo Economico, la tariffazione a 28 giorni da parte degli operatori telefonici. Ci saranno delle misure in manovra per quanto riguarda il tema delle bollette nel settore delle telecomunicazioni a 28 giorni ma “saranno pro futuro e non per il pregresso”, conferma, a margine di un’audizione alla Camera sulla Sen, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. “E’ chiarissimo – aggiunge – che si tratta di una pratica commerciale scorretta”. Rispondendo a chi gli chiedeva se ci sarà un incontro con gli operatori delle telecomunicazioni, il ministro sottolinea: “Possiamo incontrarli o meno ma il tema per noi è già definito”. (Continua dopo le foto)
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L’ultima parola su eventuali ‘multe’ spetta comunque all’Autorità per le comunicazioni che però sui rimborsi ai consumatori a legge vigente non può decidere nulla, ma che comunque fin dal 14 settembre scorso aveva avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb “per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche”. “Per quanto riguarda la sanzione delle passate condotte – avevano spiegato in mattinata fonti del Mise – la valutazione spetta all’Agcom, ma l’auspicio del Ministero è che i consumatori siano rimborsati”. Calenda, interpellato dai cronisti alla Camera, spiega infatti che le misure “saranno pro futuro e non per il pregresso”, visto che nessuna norma puo’ essere retroattiva. “E’ chiarissimo – chiarisce – che si tratta di una pratica commerciale scorretta”. Rispondendo a chi gli chiedeva se ci sarà un incontro con gli operatori tlc, il ministro sottolinea: “Possiamo incontrarli o meno ma il tema per noi è già definito”. Ha chiesto un incontro Asstel, l’associazione che riunisce gli operatori telefonici, che in mattinata aveva ribadito la legittimità della fatturazione a 28 giorni ma a questo punto appare difficile che possa ottenere risultati concreti.
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