Arriva la circolare dell’Agenzia delle Entrate che indica l’importo da pagare per il Canone Rai. Per capire se una famiglia deve pagare il canone va controllato il contratto di fornitura elettrica. In base alla circolare l’individuazione delle utenze residenziali è il primo passo da compiere per scoprire se si è soggetti al canone: la tassa sarà addebitata dalla bolletta di luglio alle “utenze residenziali” che sono quelle caratterizzate dalle sigle D1, D2 o D3.
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Inoltre l’Agenzia chiarisce cosa succede quando a uno stesso codice fiscale siano abbinate più utenze domestiche: le Entrate specificano che in questi casi il canone verrà addebitato su una sola fornitura, quella per la quale risulta la residenza all’Anagrafe tributaria (se risultano ambedue le tipologie) o quella di attivazione più recente (se risultano solo “altri clienti domestici”).
La circolare riepiloga gli importi dovuti dalle famiglie che posseggono un televisore (sia per il rinnovo sia per i nuovi abbonamenti), suddivisi in base alle diverse situazioni. L’importo di 100 euro annui include il canone (92,18 euro), l’Iva (3,69 euro) e la tassa di concessione governativa (4,13 euro). Al caso-base in cui si applica la tassa di 100 euro si aggiungono, però, una serie di altre situazioni in cui l’importo del canone diventa modulare in base alla data dell’attivazione di nuove utenze.
Infine l’Agenzia delle Entrate fornisce le soluzioni ad alcuni casi particolari, come quelli relativi ai contribuenti che hanno disattivato la fornitura elettrica durante il 2016 o quelli relativi ai contribuenti che hanno modificato la fornitura da “residente” a “non residente”. Le Entrate ricordano anche che entro il 16 maggio doveva essere presentata la dichiarazione di non detenzione (quadro A): se il modulo è stato trasmesso tra il 17 maggio e il 30 giugno, il canone è dovuto per il primo semestre 2016 ma non per il secondo. Chi invece presenterà il modello dopo il 30 giugno pagherà tutto il 2016 ma sarà esente per il 2017.