Anche l’Italia scopre i vantaggi del FinTech, l’innovazione dei servizi finanziari: il 2014 è stato l’anno di svolta con 107 startup e più di 7 milioni di euro investiti. In testa, per tipologia, sono le giovani imprese di crowdfunding, ben il 45 per cento del totale. Alcuni esempi? Musicraiser, che ha rastrellato 350mila euro. Oppure, guardando il social lending, degna di nota è la exit da 5,3 milioni di euro di Prestiamoci.
Il 16 per cento delle startup sono dedicate ai servizi bancari e, tra gli altri, spicca anche quello del settore dei pagamenti, come quello del mobile Pos realizzato da Jusp e finanziato con 4 milioni di euro. Meno performante l’e-commerce che coinvolge solo il 9 per cento delle startup, ma è un dato in linea con gli ultimi dati Istat secondo i quali la metà degli italiani non ha mai provato a effettuare acquisti online.
Insomma, come spiega SturtupItalia, il settore si muove anche in Italia e gli strumenti finanziari per realizzare un sogno ci sono: quasi la metà delle società (il 47 per cento) compare nel registro delle startup innovative e il 45 per cento hanno già ricevuto un finanziamento. Ma c’è un dato, storico, sul quale lavorare ancora: sono solo il 9 per cento degli startupper è donna.
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