Preparatevi all’ennesimo salasso! Nel 2015 Imu e Tasi sono destinate ad aumentare, con la seconda (la tassa comunale sui servizi indivisibili) che rischia di salire al 6 per mille, se dal 2016 non verrà applicata la local tax sulla prima casa. A sostenerlo è la Cgia di Mestre in base ad una ricerca su un campione molto ristretto dovuto al fatto che, fino ad ora, sono poco più di una dozzina i Comuni capoluogo di provincia che hanno deliberato le aliquote/detrazioni dell’Imu e della Tasi per il 2015.
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Oltre la metà dei sindaci che hanno già deliberato – come quelli di Arezzo, di Bologna, di Livorno, di Modena, di Potenza, di Rimini e di Treviso – ha deciso di aumentare il peso delle tasse sugli immobili. “Si tratta per lo più – rileva la Cgia – di ritocchi che interessano un numero di contribuenti relativamente modesto. Tuttavia la tendenza è orientata verso un appesantimento del carico fiscale sugli immobili”.
Tutto sarà più chiaro a breve, visto che entro il 31 maggio i Comuni dovranno approvare il bilancio di previsione 2015. “A fronte di 1,5 miliardi di euro di mancati trasferimenti previsti per quest’anno – dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia – per assicurare i medesimi livelli dei servizi ai propri concittadini, la maggioranza dei sindaci sottoposti a questa analisi ha deciso di ritoccare all’insù le aliquote o di ridurre le detrazioni dell’Imu e/o della Tasi”.
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