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Bonus verde, tutti gli sconti fiscali previsti dalla Manovra 2018 per le ristrutturazioni di immobili privati e condomini

Come ogni anno, la manovra di Bilancio è l’argomento caldo dell’autunno e anche per il 2018 è stata varata dal Consiglio dei ministri. Fondi per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, più risorse contro la povertà, assunti 1500 ricercatori universitari, bonus per le ristrutturazioni anche per i giardini condominiali. Quest’ultima voce, il bonus verde, è tra le più interessanti perché prevede diverse novità e miglioramenti. Il sistema degli incentivi fiscali per la casa ha fatto il suo debutto nel 1998 e fino ad oggi ha riguardato 16 milioni di interventi e il 62% delle famiglie italiane. In base ai dati forniti dal Centro ricerche economiche e sociali nel mercato dell’edilizia (Cresme), i bonus hanno attivato investimenti pari a 264 miliardi di euro. Poiché per ottenere gli incentivi è necessario pagare tutti i lavori in chiaro, è ingente la quantità di denaro sottratta con tutta probabilità al mercato nero. 600 milioni di euro, è questo l’impatto previsto per lo sconto fiscale per il verde urbano inserito nella legge di Bilancio 2018. Gli interventi previsti riguarderanno soprattutto condomini, ville, villini e palazzi di pregio. Come accennato, l’incentivo per chi crea o recupera spazi verdi urbani non è la sola novità riservata dal bonus verde. Vediamo nello specifico le voci del capitolo. (Continua dopo la foto)


Come anticipato la novità per l’anno entrante è il bonus verde per giardini e terrazzi, cioè un credito d’imposta pari al 35% delle spese sostenute – fino a un massimo di 5 mila euro – per chi realizza, in spazi privati o condominiali, interventi di ristrutturazione che creano nuove aree verdi urbane o recuperano quelle già esistenti. Anche per il 2018 è stato confermato, seppur con modifiche, lo sconto per la riqualificazione energetica. È un credito d’imposta pari al 65% delle spese sostenute per gli interventi come isolamento termico, istallazione di pannelli solari e tutti quelli che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In alcuni casi, come per la sostituzione degli infissi o l’istallazione di caldaie a condensazione e a biomassa, la detrazione scende al 50%. Allo stesso modo è stata confermata la detrazione del 50% delle spese sostenute, recuperabili in 10 rate annuali fino a un massimo di 96 mila euro, indicata come bonus per le ristrutturazioni “semplici”, ossia che non hanno effetti sull’efficienza energetica. (Continua dopo le foto)
 
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Approvato anche il sisma bonus che è stato esteso anche alle case popolari, finora escluse. L’incentivo prevede una detrazione, anche in questo caso, del 50% delle spese, recuperabili in cinque rate annuali e fino a un massimo di 96 mila euro, per gli interventi che migliorano la sicurezza anti sismica degli edifici già esistenti nelle zone ad alta pericolosità (da 1 a 3 su una scala di 5). Per quanto riguarda il bonus mobili, infine, le notizie sono ancora incerte. Potrebbe essere confermato, ma per averne certezza bisognerà aspettare l’esito dell’esame in parlamento della legge di Bilancio 2018. Qualora venisse approvato, l’incentivo consiste in una detrazione Irpef del 50% destinato a chi, in fase di ristrutturazione di immobile, acquisti mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ (A per i forni). L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione è di 10 mila euro e la somma viene poi recuperata in dieci rate annuali.

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