Una brutta notizia per tutti gli automobilisti d’Italia: il prezzo della benzina sale ancora e si porta ai massimi degli ultimi sette anni. Dalle rilevazioni settimanali del Mite, il prezzo medio della verde in modalità self si è attestato nella settimana appena trascorsa a 1,670 euro al litro (in rialzo di 8,58 centesimi), ovvero al livello più alto dalla fine dell’ottobre 2014, quando viaggiava in media a 1,681 euro. Ma non è solo la benzina: sale anche il prezzo del diesel, in rialzo di 6,58 centesimi, a 1,516 euro al litro.
“Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, – rileva l’Unione consumatori – un pieno da 50 litri è aumentato di 11 euro e 46 cent per la benzina e di 9 euro e 88 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 15,9% e del 15%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 275 euro all’anno per la benzina e 237 euro per il gasolio. In un anno, dalla rilevazione del 21 settembre 2020, quando la benzina era pari a 1,389 euro al litro e il gasolio a 1,267 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 14 euro e 10 cent in più per la benzina e 12 euro e 46 cent in più per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 20,3% e del 19,7%”.
Benzina, costo record
“Un rincaro che equivale, su base annua, a una mazzata pari a 338 euro all’anno per la benzina e a 299 euro per il gasolio”, conclude l’associazione. Preoccupata anche Coldiretti che teme “l’effetto valanga sulla spesa”, considerando che l’85% dei trasporti merci, sottolinea l’associazione, avviene su strada.
Nel frattempo, l’Agenzia internazionale dell’Energia ha chiesto alla Russia di aumentare le forniture di gas all’Europa per mitigare la crisi energetica: “Questa è anche un’opportunità per la Russia per rimarcare il ruolo di fornitore affidabile per il mercato europeo”, spiega l’Aie.
La russa Gazprom è infatti accusata di aver ridotto le forniture contribuendo così all’impennata dei prezzi, causa del caro-bollette del prossimo autunno. Un’emergenza che il governo affronterà nel Consiglio dei ministri di giovedì con un decreto del valore di circa 4 miliardi che prevede il taglio degli oneri di sistema e un aiuto alle famiglie più in difficoltà, magari ampliando la platea dei destinatari dei bonus.