Ufficialmente quel container arrivato da Shanghai nel porto di Napoli trasportava materiale edile, in realtà era un enorme salvadanaio. Ben nascoste dentro delle sbarre di ferro cave c’erano infatti 306 mila monete, da uno o due euro, per un importo complessivo di 556 mila euro. Peccato fossero tutte false. Le hanno scovate e sequestrate i carabinieri del comando antifalsificazione monetaria, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla procura nazionale Antimafia che ha coinvolto le procure di Palermo, Napoli, Nocera inferiore, Torre Annunziata e Cosenza e ha portato all’arresto di dodici persone: cinque cittadini cinesi, un ghanese, un nigeriano e cinque italiani. (continua dopo la foto)
Allarme falsari, dieci modi per riconoscere una banconota falsa
L’organizzazione criminale, spiegano gli inquirenti, aveva come protagonisti italiani e cinesi. “Per la prima volta si dimostra il coinvolgimento diretto di gruppi cinesi nell’organizzazione del traffico internazionale di denaro falso in tutte le sue fasi, dalla produzione allo smercio” dice il colonnello Francesco Ferace. Le monete false venivano coniate in Cina, e poi piazzate in Italia, con l’aiuto di organizzazioni siciliane e napoletane. L’inchiesta è partita quando i carabinieri hanno arrestato una donna ghanese a Palermo: aveva addosso 23 mila euro in monete contraffatte.