Difficile che abbiano già digerito gli aumenti dei pedaggi autostradali, ma intanto gli automobilisti italiani possono consolarsi un po’ quando si fermano a fare rifornimento. Il calo del prezzo del petrolio continua infatti a portarsi dietro anche quello dei carburanti e oggi si registra una nuova raffica di ribassi. Secondo il Servizio Check-up Prezzi Qe, oggi il prezzo medio “servito” per la benzina va dall’1,567 euro/litro di Eni all’1,608 di Shell (no-logo a 1,450). Per il diesel si passa dall’1,500 euro/litro di Eni all’1,539 di Q8 e Tamoil (no-logo a 1,358). Il gpl, infine, è tra 0,602 euro/litro di Eni e 0,624 di Shell (no-logo a 0,600). I prezzi più bassi ( 1,473 euro/litro per la benzina, 1,454 per il diesel e 0,563 per il gpl.) sono stati registrati al Nord (continua dopo la foto)
Buone notizie, certo, però a confrontare le variazioni del prezzo del petrolio con quelle di un pieno c’è da farsi il sangue amaro. Perché se un barile di greggio nel giro di un anno ha visto il suo valore più che dimezzato, lo stesso non si può dire del costo carburante che finisce nei nostri serbatoi, calato meno del 15%. A pesare sono certo le tasse, che incidono per oltre il 60% del prezzo finale, ma anche le resistenze delle compagnie. Nomisma Energia stima ad esempio che in Italia il prezzo effettivo di ogni litro di benzina è più alto di 5,9 centesimi rispetto a quello “ottimale”, mentre per il gasolio si sale 6,1 centesimi.