I parlamentari del Movimento 5 stelle lo chiamano “reddito di cittadinanza”, quelli del Pd, invece, “sussidio universale per chi perde il lavoro”. A unire le due proposte è il concetto: una somma di denaro che lo Stato dovrebbe assicurare ai cittadini che si trovino senza mezzi con cui affrontare la vita. “780 euro al mese – spiega il grillino di Maio a La Stampa – è la soglia di povertà certificata. Ci sono tanti professionisti, pensionati e disoccupati che guadagnano di meno ed hanno diritto alla dignità”. E apre al Pd: “I democratici inizino in commissione a presentare gli emendamenti senza ritardare ulteriormente sulle audizioni. Li vaglieremo. Se non si toccano i 780 euro al mese si può discutere di tutto”.
Il progetto lanciato da Area Riformista (la minoranza Pd guidata da Roberto Speranza), presentato la settimana scorsa punta a un sussidio universale per tutti coloro che perdono il lavoro, per tutti coloro che hanno perso il diritto all’indennità o non l’hanno mai acquisito, e sono poveri sia come famiglia sia come membri della famiglia stessa.
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