Idee nuove in cucina? Vi diamo una mano noi con qualcosa di buono e sfizioso per i vostri pasti. Diciamo che con il cambiare del tempo, del clima e delle temperature, cambiano anche le nostre esigenze culinarie. Non sono gli altri a deciderlo, ma è il nostro metabolismo a chiedercelo. E quindi non dobbiamo fare altro che assecondarlo. Per questo, oggi, vi proponiamo un’idea per il vostro pranzo, o comunque per un pasto della giornata. Inutile dirlo, abbiamo pensato a qualcosa di sano, buono e facile da preparare. Parliamo del “Cavolfiore alla borghese“. L’avete mai sentito nominare? Ecco tutti i nostri consigli su come prepararla al meglio e come gustarvela. Vi diciamo subito che questa ricetta è stata selezionata dal libro “CUCINA DEL PIEMONTE” di Giovanni Goria. Eccola… (Continua a leggere dopo la foto)
Cavolfiore alla borghese. Partiamo dagli ingredienti: – 1 cavolfiore grande – 6 cucchiai di parmigiano grattugiato – 60gr di burro – 2 uova sode – 1 cucchiaio di prezzemolo tritato – sale e pepe – 4 filetti di acciuga dissalata – 40gr di burro. Ecco come prepararlo: Dividete il cavolfiore lavato in cimette e fatele lessare in acqua salata, restando croccanti. Scolatele, lasciatele sgocciolare e, ancora calde, passatele prima nel burro fuso poi nel formaggio grana grattugiato. Disponetele in una teglia senza sovrapporle e passatele in forno caldo per una decina di minuti. Nel frattempo fate sciogliere in un tegamino 40gr di burro, salatelo leggermente e pepatelo e, quando è ben spumoso, unitevi le uova sode tritate, i filetti di acciuga a pezzetti e il prezzemolo tritato. Lasciate insaporire la salsa per 1 minuto e versatela sulle cimette di cavolfiore appena tolte dal forno. (Continua a leggere dopo le foto)
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LA CUCINA DEL PIEMONTE. Giovanni Goria è un gentleman astigiano, avvocato e campagnolo, profondamente radicato nella cultura e nella tradizione di quel territorio “collinare e vignaiolo” dove ha origine tanta parte della cucina del Piemonte: ne conosce i profumi, il profondo valore storico, sociologico, agroeconomico. Un esempio? Tante ricette distinte nella variante “del mezzadro” e “del padrone”, “borghesi” e “contadine”, “cittadine” e “campagnole”, ma molti simili a prima vista. In quell’area dell’ordinato Stato Sabaudo borghesi e contadini mangiavano spesso le stesse cose ma “viste” in modo un po’ diverso: e non crediate che quelle contadine fossero sempre le versioni migliori.
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