I tatuaggi entrano negli archivi della polizia. Dopo le impronte digitali e il test del Dna, una nuova tecnica informatica basata su algoritmi permette, dall’analisi delle foto, di catalogare i tatuaggi in base a forme, caratteristiche e colori. La nuova tecnica è stata presentata negli Stati Uniti, a Gaithersburg, nel convegno organizzato dall’Istituto Nazionale per gli Standard e la Tecnologia (Nist). Oramai, infatti, sono così diffusi che è stato calcolato che almeno un quinto degli americani ha almeno un tatuaggio. E quindi schedarli può venire utile per riconoscere eventuali ricercati.
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Ma per ottenere questo risultato bisogna modificare il sistema di archiviazione: può accadere infatti che cercando negli schedari individui con un tatuaggio a forma di un gatto, compaia chi ha tatuato una tigre e chi il gattino di Hello Kitty. Per risolvere questo inconveniente sono già al lavoro sei gruppi di ricerca americani.
Non sarà facile, però, a causa dell’enorme varietà di disegni. Ma le prime applicazioni, sviluppate dai ricercatori della Purdue University, hanno già permesso di catalogare perfettamente i soggetti preferiti dalle gang e saranno a breve utilizzate dalla polizia.
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