Nessuna novità, per noi italiani, sul canone Rai, una delle tasse più odiate. E più evase, sebbene il numero dei furbetti si sia ridotto rispetto a qualche anno fa. Il canone esiste anche in Gran Bretagna e lì si chiama “Colour Tv licence” e, al pari degli altri tributi, ciene pagata. Con rassegnazione o convinzione di dover contribuire, non si sa, ma è certo che a quelle latitudini, come in molti altri paesi, non pagare le tasse è considerato un gesto quasi infamante. Tuttavia, quelli che cercano di svignarsela esistono anche lì. L’Agi ha raccolto un po’ di scuse – così come riferite dal portavoce del “Tv Licensing” – di quei britannici che il canone proprio non vogliono pagarlo. Molto fantasiose, al punto da non sembrare create ad arte dagli austeri sudditi di Elisabetta. “Il televisore appartiene al mio cane, dite a lui di pagare il canone”, ha ad esempio detto un uomo alla vista degli esattori. E ancora: “Sono il Messia, non ho bisogno di una licenza per la Tv”; “Me l’ha portata in dono una fata, non pensavo di dover pagare”; “Non possiedo il telecomando, perché dovrei pagare?”; “I soldi del canone li ho spesi per far castrare il gatto”.
Canone Rai, altro che riforma: anche nel 2015 costerà 113,5 euro
Paola Perego rimprovera Nina Moric in diretta e parte il dito medio. Il trash è padrone