Si può essere amici con il proprio capo ed essere allo stesso tempo un buon lavoratore? Se lo è chiesto Karen Dillon, una giornalista della Harvard Business Rewiev che racconta un episodio capitato proprio nel suo ufficio, in cui il capo e uno dei subordinati sono diventati amici molto intimi, tanto da prendere le ferie nello stesso periodo. La storia di Karen continua con un distaccamento tra i due e un imbarazzo evidente negli incontri “forzati” durante l’orario di lavoro, tanto da auto obbligare il dipendente al licenziamento.
“Quando penso a questa situazione, mi rendo conto di quanto è complicata un’amicizia tra boss e dipendente” afferma la giornalista e continua “ho avuto sempre la fortuna di avere degli ottimi rapporti con i miei capi e ogni rapporto non è mai scattato ad un livello successivo, ma mi chiedo: può mai essere saggio fare amicizia con il capo quando quella persona ha il potere di licenziarti, rifiutare un tuo aumento, o in generale rendere la tua vita un miserabile lavoro?“. (continua a leggere dopo la foto)
Quindi, come si fa a sapere quando è una buona idea essere amici con il tuo capo e quando è troppo rischioso? La risposta, ce la danno gli esperti: dipende da una serie di fattori. Eccone alcuni.
1) Eravate già amici prima che lui diventasse il tuo capo? “E’ più facile che il vostro capo diventi tuo amico che avere un amico che si trasforma nel tuo capo” dice Ben Dattner, uno psicologo organizzativo e autore di The Game Blame. Se un’amicizia precede un nuovo rapporto di lavoro, allora è necessario fare uno sforzo per mantenere un certo grado di ruolo. L’auto-consapevolezza da entrambe le parti sarà la chiave. Chiedetevi: “Qual è il mio rapporto con questa persona ora? Come dovremmo rapportarci vicendevolmente? Suggerisce Monique Valcour, professoressa di gestione alla EDECH Business School in Francia: “Segui il tuo sesto senso di ciò che è giusto e cosa non lo è.”
2) Siete amici con sincerità o perché vi fa comode essere amici? “Se si dispone di una naturale affinità, sincera e si vuole avere un legame sociale, allora penso che vale la pena coltivarlo, come sarebbe con altri colleghi” suggerisce Dattner. “Un rapporto che si basa su di un gioco di potere, non è probabile che duri e si corre il rischio che diventi un vero disastro, soprattutto se il vostro capo si accorge che lo state solo usando per la vostra carriera”.
3) Siete disposti a parlare con il vostro capo sulla sottile linea da non oltrepassare in modo che l’amicizia capo/dipendente non venga offuscata? Se il rapporto è passato da essere amici-colleghi ad essere capo-subordinato, è ottimale parlare delle regole da seguire per non creare problemi. La cosa più saggia è dichiarare che tipo di discorso si vuole fare ogni volta e far capire bene all’interlocutore in che veste si parla: “Sto parlando come tuo amico in questo momento…” oppure “Come dipendente mi preme dire che…” Può sembrare artificioso di farlo, ma aiuta.
4) Siete pronti a beccarvi tutti gli insulti dei vostri colleghi? E’ possibile che in una situazione del genere i vostri colleghi saranno diffidenti nei vostri confronti perchè penseranno che voi abbiate un trattamento speciale, quindi bisogna subito mettere le carte in tavola ed essere chiari e rifiutare congratulazioni in pubblico e/o favoritismi di ogni genere. Bisogna lavorare duro lavoro per essere un buon membro del team, indipendentemente dal rapporto con il capo.
In conclusione, come ci si deve comportare con il proprio capo se le linee sono state superate (oppure no)?
Alla fine della giornata, avere un rapporto positivo, costruttivo e di fiducia con il vostro capo è sempre una buona cosa, dice Erickson e tutti dovrebbero lavorare per questo. Ma se si decide di attraversare la linea, anche se lo si fa con autentica amicizia, bisogna stare molto attenti.
Fonte: hbr.org