È finito così il processo che vedeva imputato per maltrattamenti A.V., 51 anni, originario di Venezia, dove vivono i suoi genitori. Assolto perché il fatto non sussiste. Si perché lui ora risiede all’estero dove ha costruito gran parte della sua importante carriera. Si era ritrovato a processo per i maltrattamenti alla moglie, che si è costituita parte civile con l’avvocato Laura De Biasi e che aveva chiesta 30mila euro di risarcimento. Aveva denunciato continue umiliazioni: la donna sarebbe stata criticata per tutto. “Sei grassa sfatta, fai schifo, non vali niente” sarebbero state le parole rivolte quotidianamente alla moglie e non avrebbe risparmiato umiliazioni ai figli secondo le accuse.
Lui, difeso dall’avvocato Silvia Dolif, era fiducioso di dimostrare la sua innocenza ai fatti. A quella famiglia non ha fatto mai mancare nulla né materialmente né affettivamente. Come emerso dal processo passa alla ex 1600 euro di assegno al mese e le ha lasciato la casa a Belluno. La difesa ha puntato il dito su diverse imprecisioni: episodi contestati all’imputato ad esempio quando lui, come dimostrato era all’estero. Dopo la sentenza l’uomo ha spiegato di essersi sentito calunniato e diffamato per le accuse che gli sono state ingiustamente rivolte. Gli amici che gli erano vicini anche ieri lo descrivono come una persona assolutamente rispettabile che si è sempre preoccupato quotidianamente dei figli.
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