Sono migliaia, in costante crescita e di ogni tipo. E hanno cambiato per sempre il nostro modo di comunicare con gli altri, che sia un semplice amico, un nostro collega o l’amore della nostra vita. Parliamo delle emoticon, le celebri faccine diventate ormai famosissima grazie all’uso che se ne fa su WhatsApp.
(Continua a leggere dopo la foto)

{loadposition intext}
Stefano Bartezzaghi le descrive così sulle pagine di Repubblica: “Le emoji non sono ventisei, come le lettere dell’alfabeto, né cinquanta o sessanta, come l’alfabeto più i principali segni convenzionali e di punteggiatura. Le emoji di limiti non ne hanno proprio, la loro babele è costitutiva. A volte sono mutuate da altre culture (come quella giapponese), a volte sono di origine misteriosa, come accade con un magrittiano ‘uomo d’affari in levitazione’. Di fatto consentono spesso interpretazioni del tutto personali”. Proprio perché non sempre le cose sono come sembrano, ecco allora una piccolissima guida per non confondersi mai, evitando di esseri fraintesi a causa di un errore al momento della scelta della giusta “faccina”:

Mani giunte – Utilizzate per rappresentare le mani in posizione di preghiera nei paesi occidentali, in realtà significa per favore o grazie nella cultura giapponese. Altri usi possibili di questa emoji includono la supplica, o un “batti cinque”.

Faccina che sbuffa – Apparentemente potrebbe sembrare arrabbiata, scocciata o frustrata, invece questa emoticon esprime trionfo, vittoria e quindi soddisfazione, orgoglio.

Ghigno sorridente – Spesso viene utilizzata col significato di ghigno beffante, di presa in giro nei confronti di qualcuno o di risatina imbarazzata. Ma, in realtà, questa emoticon esprime solo una faccina sorridente.
Sorriso e occhi piccoli tondi – Una delle emoticon che genera più confusione. Gli occhi, piccoli, stanno a dire: voglio mostrarmi contento, ma non lo sono del tutto. Chiedimi il perché!
Clicca su Next per scoprire il significato di altre emoticon