Le sontuose feste di Guya Sospisio erano le preferite del cosiddetto “generone romano”, quel milieu composto da attori, aristocratici, intellettuali, Vip di vario genere, politici e tanti, tantissimi imbucati. Essere invitati ai suoi party era una sorta di status symbol. A 76 anni ci ha lasciato l’ultima animatrice dei salotti capitolini, che aveva raccolto il testimone della leggendaria Maria Angiolillo. Faceva rivivere i fasti della Dolce vita, una stagione che fu irripetibile per la città, e per l’Italia intera.
Agli esordi della cosiddetta Seconda Repubblica, era riuscita a far presenziare a una delle sue esclusive feste nella villa al Gianicolo persino Umberto Bossi, che ancora si atteggiava a rivoluzionario federalista al grido di “Roma ladrona”. I più attenti avranno riconosciuto in lei la “baronessa” che nella serie Tv 1992, con Stefano Accorsi, riusciva appunto nell’intento di invitare il “Senatùr”. Con lei, a rendere vivaci le sere romane, il compagno di sempre, Ricky Sospisio.

Il salotto più ambito
Il fotografo Umberto Pizzi, che tante volte ha immortalato i suoi ricevimenti e i suoi ospiti Vip, pare quasi incredulo e traccia un ritratto della donna: “Guya non era di quelle signore salottiere con la puzza sotto il naso. Era un’amica di tutti, la quale in occasioni particolari, come il suo compleanno o quello del marito, faceva feste e raccoglieva tutti gli amici. Gustavano i vini del marito Ricky, i banchetti sempre molto gustosi. E poi si ballava, e la gente si divertiva“.


Il commosso ricordo del fotografo dei Vip
Il salotto della sua villa al Gianicolo è stato uno dei primi a Roma ad aver aperto le porte a politici, di ogni schieramento, e a imprenditori. Guya Sospisio è morta questa notte nella Capitale. Le sue feste hanno coinvolto personaggi della politica, dell’imprenditoria e ambasciatori dei Paesi più importanti di sede a Roma, e da più parti stanno giungendo messaggi di cordoglio. “Roma aveva un’amica, ed era Guya Sospisio”, ancora nelle parole del fotografo Umberto Pizzi.