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“E questo che significa?”. Le etichette dei vestiti: ecco (finalmente) come capirle. I simbolini sulle targhette sono la carta di identità dei capi d’abbigliamento, ma leggerli può essere un incubo: i trucchi per non sbagliare e non rovinare i nostri vestiti preferiti

 

Ogni volta che ne leggiamo una ci viene un brivido. Le etichette: croce e delizia di ogni capo d’abbigliamento, servono per risolverci la vita, ma invece la complicano. Soprattutto quando ci sono solo i simboli e mancano le scritte. Questo ovviamente quando uno non è in grado di leggerle. Le informazioni contenute sulle magiche indicano infatti in che modo lavare il capo, come asciugarlo e stirarlo oltre alla composizione del tessuto con la dichiarazione della fibra e le percentuali. Imparare a leggere le etichette dei capi d’abbigliamento può aiutarci a non sbagliare il trattamento durante il lavaggio e ad acquistare indumenti con specifiche composizioni di tessuto in base alla nostre esigenze. Quindi imparare a interpretarle è fondamentale. La legge prevede che sia indicata la composizione del tessuto la dicitura “100%” o “puro” può essere utilizzata solo se il tessuto è realizzato interamente con la stessa fibra. L’etichetta può poi riportare la denominazione di una sola fibra che, in questo caso, deve raggiungere al meno l’85% del peso totale. Se invece in un capo sono presenti più fibre, nessuna delle quali raggiunge l’85%, allora troveremo la dicitura di almeno due fibre, con le altre che seguono in ordine decrescente. (continua dopo la foto)



L’etichetta deve contenere le istruzioni relative al lavaggio e alla stiratura del capo: ad esempio se è possibile candeggiarlo, asciugarlo nell’asciugatrice, se e come stirarlo, ciò è indicato attraverso dei simboli, alcuni facili da capire come la bacinella, che indica il lavaggio in acqua e a quanti gradi, o il ferro da stiro, altri più complicati, ad esempio quello del lavaggio a secco, che è rappresentato da un cerchio con all’interno una lettera, che indica il tipo di solvente da utilizzare. Il triangolo indica invece la possibilità o meno di candeggiare il capo. Quando i simboli sono sbarrati con una X, significa che quel trattamento non è possibile. Tuttavia le etichette non indicano quali coloranti vengono utilizzati, o informazioni sui processi tessili. Per essere completa, l’etichetta dei tessuti dovrebbe contenere informazioni utili per proteggere anche la nostra pelle da possibili allergie o da componenti tossiche. Prima di realizzare il prodotto, infatti, i tessuti subiscono un gran numero di lavorazioni: vengono infatti trattati con coloranti, sbiancanti, antimuffa, anti piega, ammorbidenti, ecc…, tutte sostanze che entreranno in contatto con la nostra pelle, con la possibilità di causare allergie o irritazioni. (continua dopo le foto)

 

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Per scegliere tessuti a norma possiamo verificare dove è stato prodotto il capo: tendenzialmente quelli prodotti in Europa e in Italia sono più sicuri. Da preferire inoltre sono le tinte chiare in quanto i colori scuri, soprattutto rosso, nero e blu, possono contenere nichel, che potrebbe scatenare reazioni allergiche. È sempre prediligere le fibre naturali per praticare sport: oltre ad essere traspiranti, riducono l’assorbimento di eventuali sostanze tossiche. Il consiglio finale è ovviamente quello di diffidare di capi d’abbigliamento che non riportano alcuna etichetta o che ne presentano una chiaramente falsa. Infine, ci sono regole valide sempre e per tutti i tessuti. Sarebbe opportuno evitare le temperature troppo alte durante il lavaggio: la lana potrebbe restringersi, ad esempio, inoltre, quando l’etichetta lo permette, preferite il lavaggio in lavatrice piuttosto che quello a mano: i capi vengono lavati meglio e più a fondo in lavatrice. Non asciugare i vestiti alla luce diretta del sole, soprattutto quelli chiari, che potrebbero ingiallirsi, e quelli in lana che si infeltriscono facilmente. È meglio stendere i capi senza appenderli, altrimenti i capi in lana potrebbero deformarsi. Inoltre evitare l’uso di candeggina. Ricordate poi che i capi foderati devono essere lavati sempre a secco, ad esempio giacche o cappotti, così come i capi in seta. I tessuti che perdono colore durante il lavaggio, o quelli che hanno componenti in cuoio o metallici, non devono essere lasciati in ammollo perché potrebbero rovinare il capo stesso e quelli presenti in lavatrice o nella bacinella.

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