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La ‘busta’ del matrimonio, dubbio risolto: ecco come calcolare la cifra da regalare 

 

Tra l’arrivo della partecipazione di matrimonio e la consegna della famigerata busta agli sposi decorrono circa 30/40 giorni. Settimane angoscianti soprattutto per le donne impegnate a scegliere il vestiario giusto per non sfigurare in un giorno dove apparire eleganti rappresenta il principio cardine di partecipazione alle nozze. C’è chi con carta, penna e calcolatrice è costretto a pianificare il budget da spendere in base alla proprie risorse economiche. I pensieri si arrovellano quando bisogna stabilire la cifra da destinare alla busta portasoldi. Qui il dogma da rispettare a tutti i costi è soddisfare le pretese degli sposini e fare una bella figura. Non sia mai che la cifra non risponda a queste due esigenze: i pettegolezzi post matrimonio sarebbero capaci di disonorare il buon nome del capofamiglia. Vere e proprie riunioni familiari, confronti tra coniugi e consigli agli amici per decidere la somma. Bisogna capire quale sia il ristorante ed il suo presunto costo, ma anche quale parentela sussista, e poi la famiglia da quante persone è composta. (Continua a leggere dopo la foto)



Senza poi calcolare altri fattori determinanti: tipo i coefficienti di squarciunaria per chi vuole fare bella figura. Ma quanti quattrini sono sufficienti per regalare un sorriso agli sposi? A questa domanda risponde con originalità il napoletano doc Amedeo Colella che ha scritto il libro ”Manuale di Filosofia Napoletana”. L’autore è docente di napoletanità presso la fondazione Humaniter e nel suo lavoro analizza tutte le variabili esistenti arrivando a inventarsi una formula matematica che ci consente di stabilire l’importo che più ci aggrada. (Continua a leggere dopo la foto)

L’algoritmo di calcolo della busta lo ritroviamo a pagina 145 del libro edito da Cultura Nova: $= (B/2+I) * (C+ (C * 30%)) * P* D. Apparentemente poco comprensibile diventa necessario stabilire il significato di ogni lettera presente nella formula: $= importo busta / I= Numero di invitati in famiglia / B= Numero di bambini / C= Costo presunto del ristorante / P= Coefficiente relazione di parentela / Fratello 1,5 – Genitore 2,0 – Cugino 1,2 – Amico 1,0 / D= Coefficiente di squarciunaria / quarcione 1,5 – Ngannaruto 1,3 – Amma fa’ ‘na bella figura 1,2 – Normale 1,0. (Continua a leggere dopo la foto)

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Con un esempio riusciamo a tradurre la formula in una cifra, come suggerisce l’autore Amedeo Colella: Fratello sposato con due figli che vuole fare bela figura, costo ristorante 80 euro a persona. $= (1+2) * (80+24) * 1,5 * 1,2 da qui: S= 3* 104*1,5*1,2= 561,60 ma facciamo 600 arrotondati! Dove non arriva la generosità e a volte il buon senso, la saggezza napoletana ci indica il sentiero da percorrere per risolvere un problema che spesso ci fa stare con la testa tra le mani.

“Visto chi c’è?”. Beh, ‘lui’ non poteva mancare al matrimonio di Noemi. E si è scatenato


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