Silvio Berlusconi, si sa, è nato il 29 settembre 1936 a Milano. Quel che non si sa è che ufficialmente è residente a Roma, è alto un metro e settanta ha occhi castani e capelli castani. Così è scritto sulla sua carta di identità, quella che l’ex premier ha pubblicamente mostrato andando a votare per Guido Bertolaso al gazebo allestito al Pantheon, a Roma, per le primarie del centrodestra. Berlusconi si è presentato sorridente e quando un po’ per scherzo gli è stato chiesto il documento è partito il mini show. Berlusconi ha estratto la sua carta di identità e l’ha mostrata alle telecamere. Piccolo mistero sulla professione: il campo (non tra quelli obbligatori) non è compilato. C’è infatti scritto soltanto XXXX.
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Evidentemente il premier non ha saputo scegliere tra imprenditore e politico. Illeggibile, purtroppo, la voce relativa allo Stato Civile. Nel momento del siparietto Berlusconi tira fuori una battuta delle sue: “Fanno votare anche i vecchi”. Sempre ieri Berlusconi è andato a trovare Marco Pannella. Uscendo dall’abitazione del leader radicale ha ribadito il suo pieno appoggio a Bertolaso: “Non possiamo più pensare di continuare con gli esperti solo in politica che non saprebbero come togliere la città dal degrado frutto di anni di malgoverno: siamo convintissimi che un uomo come Bertolaso è l’unico assolutamente che può essere capace di dare a Roma la dignita e servizi cui ha diritto”.
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Pochi giorni fa, Berlusconi è stato protagonista di un testamento molto particolare: quello di Glauco Dimini, il quale due anni fa è passato a vita migliore e non avendo figli a cui lasciare tutte le sue proprietà, ha deciso di affidare tutto ad una persona per lui molto importante: Silvio Berlusconi. Il testamento è stato scoperto tardi. Al leader politico viene lasciato un appartamento di 90 mq immerso nel verde con tanto di vista mare e un magazzino-atelier che pare contenga ancora molte delle opere dello stesso Dimini. L’uomo, infatti, era un artista e nel suo “laboratorio” conservava dipinti, fotografie, schizzi, elaborazioni grafiche, novelle e persino filastrocche. Ora, i suoi amici saranno stupiti della scoperta del testamento, ma forse nemmeno più di tanto perché l’artista nutriva una profonda ammirazione per il Cav. Intanto i conoscenti di Glauco sperano di incontrare il leader politico e direttamente a lui consegneranno le chiavi del nuovo appartamento.
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