A mio padre e a tutti i papà che da lassù continuano a guidare i nostri passi
Il padre non è il detentore della Legge, non sa quale sia il senso ultimo del mondo, cosa sia, in ultima istanza, giusto e ingiusto, ma sa mostrare attraverso la testimonianza incarnata della sua esistenza che è possibile – è sempre ancora possibile – dare un senso a questo mondo, dare un senso al giusto e all’ingiusto. Il compito della testimonianza paterna è, infatti, quello di rendere possibile un senso del mondo. Ma è anche quello di trasmettere il desiderio da una generazione all’altra, di trasmettere il senso dell’avvenire; non tutto è già stato, non tutto è già stato visto, non tutto è già stato conosciuto. Ereditare non è solo ricevere un senso del mondo, ma è anche la possibilità di aprire nuovi sensi del mondo, nuovi mondi di senso.
Nel capo del gruppo s’incarna sempre il padre tanto temuto, il gruppo vuole essere dominato da una potenza illimitata, è estremamente avido di autorità, ha sete di sottomissione. Il padre primitivo rappresenta, dopo aver preso il posto dell’ideale dell’Io, l’ideale della massa che domina l’individuo. Continua a leggere dopo la foto
Papà mi ha insegnato tutto quello che so. Sfortunatamente, non mi ha insegnato tutto quello che sa.
In verità pochi figli sono simili al padre; i più son da meno, pochi migliori del padre.
Per severo che sia un padre nel giudicare suo figlio, non sarà mai tanto severo come un figlio nel giudicare suo padre.
Nella parola “papà” c’è ritmo, due battiti di cuore, la semplicità di un piccolo dito che indica un uomo e lo definisce, nel suo essere più assoluto.
Io parlo e parlo e parlo, e in cinquant’anni non ho insegnato alla gente quello che mio padre mi mostrava con l’esempio in una settimana.
La domanda di padre non è più domanda di modelli ideali, di dogmi, di eroi leggendari e invincibili, di gerarchie immodificabili, di un’autorità meramente repressiva e disciplinare, ma di atti, di scelte, di passioni capaci di testimoniare, appunto, come si possa stare in questo mondo con desiderio e, al tempo stesso, con responsabilità.
Non è difficile diventare padre. Essere un padre: questo è difficile.
Un uomo sa quando sta diventando vecchio perché comincia ad assomigliare a suo padre.
– Simba: Conoscevi mio padre?
– Babbuino: Errore, io conosco tuo padre.
– Simba: Beh, mi spiace, ma lui è morto.
– Babbuino: No, lui è vivo invece e se vuoi ti porto da lui.
– Simba: Ma quello non è mio padre sono io riflesso nel lago.
– Babbuino: Guarda meglio, vedi lui vive in te.