Ben 24 anni fa usciva al cinema il capolavoro si Steven Spielberg ispirato al romanzo di Thomas Keneally e basato sulla storia vera di Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che salvò 1.100 ebrei dai campi di sterminio: ‘Schindler’s List’. Impossibile non averlo visto. Non una, più volte. Il film di Spielberg, con Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes nel cast e riprodotto spesso in televisione, ha ricevuto 12 nomination agli Oscar e conquistato 7 statuette, tra cui quelle per il miglior film e la miglior regia. Non a caso, infatti, è considerato uno dei migliori film della storia del cinema, tanto che, 5 anni dopo la sua uscita nelle sale, l’American Film Institute l’ha inserito al nono posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Un successo enorme, insomma.
Anche per questo motivo il regista utilizzò parte degli incassi per creare la Survivors of the Shoah Visual History Foundation, un’organizzazione no-profit per la collezione audio-video delle testimonianze di circa 52mila sopravvissuti. Tornando al film, una delle scene simbolo è senza ombra di dubbio quella della bambina col cappotto rosso che contrastava con le immagini in bianco e nero della pellicola. (Continua dopo la foto)
Quella bambina si chiama Oliwia Dabrowska. Nata a Cracovia, Polonia, oggi ha 28 anni ma è rimasta a lungo turbata da quella esperienza. In una scena, infatti, compare durante il massacro del ghetto di Cracovia. Oskar Schindler (Liam Neeson, ndr) si trova davanti a all’orribile momento della deportazione. Tra i soldati vede la bimba col cappotto rosso per ritrovarla poi ammassata su una carriola piena di corpi e destinata alle fiamme. La nostra piccola attrice aveva 3 anni quando venne scritturata per la parte e in un’intervista al Times ha confidato di essere rimasta traumatizzata da quel ruolo.
“Era veramente orribile. Non capivo tanto all’epoca, ma ero sicura che non l’avrei mai più rivisto in vita mia. Mi vergognavo di essere nel film ed ero arrabbiatissima con mia mamma e mio padre quando dissero a tutti che la bambina nel film ero io. Quelli che lo avevano saputo dicevano che ero stata brava, ma cominciavano a farmi domande sull’Olocausto a cui non sapevo rispondere”. (Continua dopo le foto)
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A Spielberg aveva promesso che non avrebbe guardato il film fino ai 18 anni, ma in realtà lo fece, pentendosi, a 11. Diventata maggiorenne, poi, Oliwia ha rivisto la pellicola e si è resa conto di aver preso parte a qualcosa di cui poteva essere orgogliosa. Aveva ragione il regista: per capire e apprezzare il film bisognava prima che crescesse. Ma che combina, oggi, la Danbrowska? Dopo ‘Schindler’s list’ ha recitato in un altro film uscito nel 1996 ma solo in Polonia, Ungheria e Lituania, ‘Gry uliczne’ di Krzystof Krauze. Chiusa definitivamente la parentesi cinema, è poi tornata a Cracovia per dedicarsi agli studi universitari. Ora, a 28 anni, è una bibliotecaria che lavota part-time in una libreria della sua città.