Altre terribili novità sulla morte di Robin Williams. Da quello che si evince dal docu-reality televisivo “Autopsy“, prodotto dal canale britannico Channel 5, che andrà in onda stasera con una puntata dedicata alla grande star hollywoodiana, egli passò gli ultimi giorni prima del suicidio, avvenuto quel maledetto 11 agosto 2014, assediato da una “follia paranoica”, come se sentisse che “qualcosa che non andava in lui”. Secondo il documentario infatti Williams “nascose i suoi orologi in un calzino e li portò a un amico, si sentiva in pericolo”. Come spiegato dal patologo Richard Shepherd, nei giorni immediatamente precedenti alla sua morte Williams si sarebbe reso responsabile di molti gesti inconsulti e incomprensibili. Avrebbe per esempio riempito un calzino della sua intera collezione di orologi e di altri gioielli, consegnandolo poi a un amico affinché lo custodisse per lui.
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Inoltre, avrebbe passato le ultime 24 ore a navigare freneticamente su Internet alla ricerca di farmaci, probabilmente conscio che qualcosa nel suo sistema nervoso stava per cedere. Paranoia, insonnia, ansia: questi i sintomi che avrebbe manifestato in quelle febbrili e fatali ore. Tale comportamento non farebbe che confermare la tesi dell’autopsia, secondo cui l’attore soffriva in realtà di una malattia neuro-degenerativa mai diagnosticata, la Demenza da corpi di Lewy. A questo si aggiunge poi la depressione, da cui Williams era affetto da diversi anni. Una settimana prima del suicidio, alla star venne prescritto una confezione di quetiapina, medicinale utilizzato per la schizofernia o i disturbi bipolari: questo confermerebbe ulteriormente come il suo stato mentale fosse arrivato a un punto critico.
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