Venti anni fa Quentin Tarantino, uno dei cineasti più controversi di Hollywood, finiva le riprese di Pulp Fiction: un film di culto che ha segnato la storia del cinema e del costume. Nel 1994 vinse la Palma d’oro a Cannes, l’Oscar per la sceneggiatura (su 7 nomination) e consacrò il genio del poco più che trentenne Tarantino. Violenza, humour nero, stile sopra le righe, dialoghi fulminanti, gag memorabili, un cast di attori strepitosi (da John Travolta a Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Bruce Willis, Harvey Keitel, Tim Roth, Maria de Medeiros, Christopher Walken, lo stesso Tarantino) e la colonna sonora che ricrea la violenza e l’umorismo delle storie mescolando rock, funk e blues hanno fatto di Pulp Fiction un cult che non passa mai di moda. Una delle sue caratteristiche principali (già sperimentata con Le Iene) fu che la trama non seguiva un ordine cronologico lineare, ma intrecciava gli episodi in un turbinio concentrico cha andava avanti e indietro nel tempo. Il film, che ha rilanciato il termine pulp come sinonimo di contenuti forti e brutalità esagerata, torna sul grande schermo in tutte le sale italiane il 7, 8 e 9 aprile grazie a The Space Movies