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“Ora papà…”. Ginevra Nuti parla per la prima volta delle condizioni del padre a cui è legatissima. L’indimenticabile attore e regista da anni vive un tormento terribile, ma adesso la figlia ha voluto fare un gesto speciale: una notizia importante

 

Tutti conosciamo Francesco Nuti, l’attore e regista toscano che da tanti anni sta vivendo una condizione di vita veramente difficile. Campione di incassi negli anni ’80 e ’90 con film come Io, Chiara e lo Scuro, Tutta colpa del paradiso, Stregati e Caruso Pascoski di padre polacco, continua un’esistenza nel segno di una parabola discendente. Tutto inizia nel 2003 quando  Nuti chiama i pompieri per un malore, seguono anni di depressioni, cure, annunci di suicidio e problemi di alcolismo. Arriva poi un ricovero nel settembre 2006 al Policlinico di Roma, a causa di un ematoma cranico dovuto ad un mai chiarito incidente domestico. A novembre esce però dal coma e, nel 2009, si comincia a parlare di due sceneggiature scritte da lui e di un libro: ‘Poesie raccolte’. Nel 2010 viene presentato al Festival di Roma un documentario ‘Francesco Nuti… E vengo da lontano’ di Mario Canale, presentato come evento speciale in chiusura del Festival. Seguono un’infinità di appelli, ma l’attore si trova ancora in condizioni tragiche. Nella sua vita ha avuto un grande amore Annamaria Malipiero da cui ha avuto una figlia, Ginevra, oggi diventata maggiorenne. Proprio in queste ore la ragazza ha voluto fare un gesto speciale per il padre. (continua dopo la foto)


“Adesso che sono maggiorenne ho chiesto di essere l’unica tutrice di mio padre perché penso che nessuno meglio di me possa prendersi cura di lui”, così parla Ginevra Nuti, l’unica figlia dell’attore e regista Francesco Nuti, che da 11 anni vive privo della parola e non autonomo dopo una brutta caduta dalle scale di casa che lo lasciò a lungo in coma. Ginevra si è raccontata nella sua prima intervista, rilasciata in esclusiva al settimanale Chi (in edicola da mercoledì 26 luglio), e ha parlato delle condizioni attuali di suo padre: “All’epoca io avevo solo 7 anni. Sono cresciuta con la mamma, tra Milano e Roma. Ora papà è stato ricoverato in un centro privato qui a Roma e io posso vederlo di più. Fosse venuto prima, tante cose non sarebbero successe e penso anche alla vicenda dei maltrattamenti da parte del badante”. (continua dopo le foto) 

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“Piano piano – ha detto Ginevra –  sta migliorando, ma chiaramente non sono miglioramenti eclatanti: sono piccole cose che solo una persona dentro questa situazione può capire e apprezzare. Prima papà con la sinistra riusciva a scrivere e a disegnare. Ora non più. Ma ci siamo sempre parlati con gli occhi. “Quando avvenne la disgrazia – ha poi aggiunto – mia madre mi preparò. Mi disse che papà aveva battuto la testa e che era un po’ cambiato. Ma quando lo rividi per me era sempre papà. Grazie a mia mamma il nostro rapporto non si è mai interrotto. Sono solo cambiati gli approcci, il modo di comunicare”. 

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