È morto Bernardo Bertolucci. Il regista, che era una vera e propria leggenda del cinema italiano, si è spento a 77 anni. Autore di tantissimi film di grande successo, alcuni dei quali suscitarono grandi dibattiti e molte polemiche, è stato premiato nel 2007 con il Leone d’oro alla Carriera alla Mostra internazionale del cinema di Venezia. Bernardo Bertolucci ricevette lo stesso riconoscimento nel 2011 con la Palma d’Oro onoraria al Festival di Cannes. Non solo: nel 1988 vinse l’Oscar come miglior regista per L’ultimo imperatore, pellicola che gli valse una seconda statuetta per la migliore sceneggiatura non originale. Bernardo Bertolucci, in queste avventure e capovolgimenti era sempre lì, da protagonista o da testimone del secolo. Così italiano e così internazionale.
Sofisticato, nazional-popolare, letterario e visuale, Bernardo Bertolucci era figlio del poeta Attilio Bertolucci, amico di Pier Paolo Pasolini, amato da Moravia, vicino a Elsa Morante, a Cesare Garboli, a Enzo Siciliano, a Dacia Maraini, che vinse a vent’anni il Premio Viareggio per la poesia con Il cerca del mistero. Continua a leggere dopo la foto
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È da suo padre che Bernardo Bertolucci eredita la passione per la letteratura, l’arte, il melodramma, l’amore, la tendenza postmoderna a costruire con materiali preesistenti – quelli che, direbbe Violeta Parra, formano il suo canto. Tra i registi italiani più rappresentativi e conosciuti a livello internazionaleha diretto film di successo come “Il conformista”, “Ultimo tango a Parigi”, “Il tè nel deserto”, “Novecento”, “The Dreamers” e “L’ultimo imperatore”. Continua a leggere dopo la foto
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Al momento rimane l’unico Italiano ad aver vinto un Oscar per la regia, considerando che Frank Capra, anche egli vincitore all’Oscar al miglior regista, era italiano ma naturalizzato poi statunitense. Bertolucci, che era malato da tempo, era anche Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e Medaglia d’oro per i benemeriti della cultura e dell’arte. Il primo vero grande successo arriva nel 1972 con Ultimo tango a Parigi per la scena in cui Marlon Brando usa il burro per favorire una penetrazione anale in Maria Schneider. Continua a leggere dopo la foto
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“Ho imparato ad accettare questa mia nuova condizione. Da allora è diventato tutto più facile. E ho ripreso a fare film. E ho capito che fare film è la sola terapia”, aveva detto dopo che la sua salute aveva iniziato a incrinarsi. Per lui la vera vita era il cinema, vita che ha portato avanti fino all’ultimo. Inutile dire quanto il nostro paese sentirà la sua mancanza. Addio, maestro.
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