Se ne è andato il 29 agosto all’età di 83 anni l’attore e giornalista Renzo Ozzano. Ha interpretato soprattutto ruoli nella veste di caratterista nel cinema italiano degli anni ’70 e ’80. Ozzano, nato a Torino nel 1934, è stato uno dei baffi più famosi del cinema comico, interprete di diverse pellicole di registi del calibro di Steno, Corbucci e Vanzina anche se la sua prima parte importante non è stato per un ruolo da commedia. A volerlo, infatti, fu Carlo Lizzani che nel 1972 lo scelse per interpretare uno dei personaggi del poliziesco”Torino nera”, anche se alla fine l’attore non è accreditato. Dopo alcune parti da non professionista, questo fu il film che gli aprì le porte di una decina di pellicole, alcune delle quali sono rimaste nella storia del cinema nostrano. La maggior parte del pubblico lo ricorda, infatti, nel ruolo del fantino francese Jean Louis Rossini in ‘Febbre da cavallo’, il film interpretato da Gigi Proietti, Enrico Montesano e Catherine Spaak, diretti da Steno (1976), ma è stato anche tra i protagonisti di molti film del periodo d’oro della cinematografia nostrana. (continua dopo la foto)
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Tra i film più famosi si ricordano “La stanza del vescovo” di Dino Risi, “Tre tigri contro tre tigri”, per la regia di Sergio Corbucci e Steno, “Sabato, domenica e venerdì” (regia di Castellano & Pipolo, Pasquale Festa Campanile e Sergio Martino) e in ‘Eccezzziunale veramente’ dell’82 con Diego Abatantuono, tra gli altri. Ozzato ricoprì anche alcuni ruoli per il piccolo schermo, apparendo nella fiction “Piccolo mondo antico” e in alcuni episodi della sit-com “Casa Vianello”, di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Sono tanti a ricordarlo come uno straordinario professionista e soprattutto come una persona dall’incredibile umanità, sempre con il sorriso sulle labbra. (continua dopo le foto)
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Oltre alla sua carriera da attore renzo Ozzano aveva anche intrapreso la carriera da giornalista, scrivendo per Il Giornale e Cronaca Qui oltre che per alcune riviste specializzate in cinema e ricoprì anche alcune cariche essendo stato consigliere dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte nel mandato 2010-2013. “Non sarà dimenticato nella storia del cinema – sottolinea Ezio Ercole, vicepresidente dell’Odg del Piemonte, in una nota Ansa – e nella storia del giornalismo, nel quale ha condiviso battaglie per una professione corretta, pulita, al passo con tempi”.
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