Il cinema italiano è in lutto perché perde uno dei suoi protagonisti storici. L’attore è morto nel corso della notte tra sabato 6 e domenica 7 luglio, ma solo poche ore fa è stata diffusa la triste notizia. Indimenticabile un suo ruolo nel grande schermo, infatti quando era ancora molto giovane era riuscito a stregare uno dei più grandi registi del panorama nostrano.
E ora il cinema italiano è in lutto per il suo addio. L’attore è morto dopo una carriera importante, che non ha riguardato solamente la recitazione. Lui era infatti anche un giornalista, più nello specifico reporter di guerra, e attivista umanitario. Ma è certamente per uno dei film cinematografici più noti al pubblico che lui è ricordato.
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Cinema italiano in lutto: il noto attore morto a 73 anni
Come ricordato dal sito Fanpage, il cinema italiano che in queste ore è in lutto per questo attore morto a 73 anni gli ha permesso di essere presente in pellicole conosciute come Un uomo, una città, La padrona è servita, L’Agnese va a morire e La borgata dei sogni. Dal 1992 non ha più lavorato nel grande schermo, dedicandosi alla professione di giornalista. Infatti, è stato reporter di guerra in Bosnia ed Erzegovina e responsabile della Ong Emmaus International, infatti portava aiuti a Gradacac.
La morte ha raggiunto Bruno Zanin, che nel 1973 fu in grado di far innamorare professionalmente Federico Fellini, che lo volle nel film Amarcord dove interpretò il ruolo di Titta Biondi. Ma tutto successe per puro caso, visto che lui fu l’accompagnatore di un amico che avrebbe dovuto fare la comparsa nel film, invece il regista decise di puntare su di lui. Parlando di giornalismo, ha collaborato con Radio Vaticana, Der Spiegel, Famiglia Cristiana e Corriere della Sera. Classe 1951, era originario di Vigonovo (Venezia) e proprio il sindaco del paese ha voluto commemorarlo sui social.
Il primo cittadino Luca Martello ha scritto: “Ricordiamo un artista vigonovese che ha declinato la sua sensibilità in diverse arti comunicative con passione e singolare spontaneità. Espressivo e profondo sia nel ruolo di attore che di conduttore. Desideriamo sottolineare il suo impegno umanitario come tratto di una vita vissuta nella ricerca di una soddisfazione umana che non si è esaurita nell’ambizione della fama”.