Piange il cinema mondiale, la sua stella che per anni ha illuminato la settima arte si è spenta; una notizia che ha gettato nello sconforto più di una generazione e che sta sollevando una ventata di emozione in ogni angolo del mondo. Una carriera lunghissima la sua: due premi Oscar, 2 Emmy, 2 golden globe. Dopo il debutto cinematografico nel film The Extra Day, avvenuto nel 1956, entrò a far parte della Royal Shakespeare Company, e lavorò con il regista Peter Brook in molti lavori, incluso il Marat/Sade di Peter Weiss, nella parte di Charlotte Corday, ruolo che interpretò anche nella versione cinematografica girata nel 1967.
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La popolarità arrivò con il suo ruolo nel controverso Donne in amore (1969) di Ken Russell per il quale vinse il suo primo Oscar alla migliore attrice, e per un altro ruolo molto chiacchierato, quello della moglie ninfomane di Pëtr Il’ič Čajkovskij in L’altra faccia dell’amore (1970), sempre diretto da Russell. Il regista statunitense Melvin Frank intuì le sue potenzialità di attrice brillante e le offrì la parte da protagonista nel film Un tocco di classe (1973), che le valse il suo secondo Oscar alla migliore attrice protagonista.
Morta Glenda Jackson, l’attrice 2 volte premio Oscar aveva 87 anni
Ma Glenda Jackson, scomparsa a 87 anni, è stata molto di più di un’attrice. È stata anche una politica di lungo corso. A dare la notizia della sua scomparsa è stato il suo agente Lionel Larner secondo cui si è spenta “serenamente nella sua casa di Blackheath”, un quartiere nel sud di Londra. La politica, per Glenda Jackson è stato un amore ancora più travolgente del cinema.
Tale da spingerla nel 1992, ancora giovane, ad abbandonare la carriera per seguire il sogno politico. Durante le elezioni generali dello stesso anno è stata eletta deputato laburista nella Camera dei comuni; nei suoi oltre vent’anni di attività politica è stata ministra ombra dei trasporti dal 1997 al 1999. Decise di non ricandidarsi alle elezioni generali nel Regno Unito del 2015, data l’età: le elezioni si sarebbero tenute due giorni prima del suo settantanovesimo compleanno.
La recitazione, tuttavia, se l’è sempre portata dentro. Nel 2016, dopo venticinque anni dal ritiro dalle scene, è tornata a recitare a teatro nei panni di Re Lear all’Old Vic di Londra e nel 2018 è tornata sulle scene newyorchesi dopo trent’anni di assenza nell’opera teatrale di Edward Albee Tre donne alte, per cui ha vinto il Tony Award alla miglior attrice protagonista.