Se l’è portata via un tumore invasivo a Milano, dove viveva da tempo, l’attrice Teresa Ann Savoy. Aveva 62 anni e lascia due figli l’indimenticata icona del cinema erotico italiano degli anni Settanta. È stata una delle prime Lolite del nostro cinema e tra le prime muse di Tinto Brass, che la volle nel ruolo di Margherita in ‘Salon Kitty’ (correva il 1975, ndr) e la volle anche in ‘Caligola’ nelle vesti di Drusilla al fianco del Malcolm McDowell di ‘Arancia Meccanica’. Personaggio, quello di Drusilla, ereditato da Maria Schneider, la partner di Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi per chi mastica poco cinema o per chi è troppo giovane per ricordarselo, che non era più disposta a girare scene di nudo. Di origini inglesi, bionda, bellissima e con un gran carisma accentuato da un corpo mozzafiato, Teresa Ann Savoy interpretò circa quindici film che sono rimasti nell’immaginario collettivo. Ma oltre che per la carriera, la ricordiamo anche per la sua storia che dire emozionante sarebbe poco. (Continua a leggere dopo la foto)
Teresa Ann Savoy fuggì di casa a 16 anni e si unì a una comune hippy in Sicilia, la stessa frequentata da Peppino Impastato, da Giuliana De Sio ed altri esponenti di spicco di una corrente che avrebbe poi regalato all’Italia molti artisti. Quando probabilmente non era nemmeno nei suoi pensieri il desiderio di avventurarsi nel mondo del cinema, ecco che viene notata per via di una copertina di Playmen in cui posava senza veli. Era il 1973 e, dall’anno successivo, si aprono le porte del mondo dello spettacolo.
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L’esordio avvenne quando aveva 15 anni con Alberto Lattuada in Le farò da padre del 1974 con Gigi Proietti, pellicola che la vide interpretare la fragile ed enigmatica adolescente Clotilde.Poi arrivò il cinema erotico. L’incontro con Tinto Brass, i due suoi film di cui parlavamo qualche riga fa e ancora, altri film come ‘Vizi privati, pubbliche virtù’ del 1976, ‘La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!’, uscito l’anno successivo, ‘Poco a poco’ del 1980, ‘Il cuore del tiranno’ del 1981, ‘La Certosa di Parma’ dell’82 e ‘Rose’ nel 1989. Poi, verso la fine degli anni Ottanta abbandonò improvvisamente le scene, salvo ritornare per un ultima apparizione nel film di Ettore Pascucci ‘La fabbrica del vapore’ e oggi il mondo del cinema le dice addio.