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L’Italia festeggia Gianfranco Rosi. La notizia imprevista fa impazzire il popolo del web. E lui commuove tutti: “Dedico questo premio a loro…”

 

“Fuocoammare”, il docufilm di Gianfranco Rosi, si aggiudica l’Orso d’oro al Festvial di Berlino. Il regista ha impiegato un anno per riprendere i flussi migratori verso le coste italiane. A Lampedusa, Rosi si è fermato per raccontare la disperazione di famiglie in cerca di un futuro e la difficoltà degli isolani. L’invito a partecipare al festival è arrivato dalla Berlinale mentre Rosi stava terminando il montaggio del film sull’isola. “È stato importante montare lì”. Invita tutto lo staff a salire sul palco, perché – dice – questo è un premio anche per i produttori – è un premio per tutti.

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“Il mio pensiero più profondo va a tutti coloro che non sono mai arrivati a Lampedusa, a coloro che sono morti. Dedico questo lavoro ai lampedusani che mi hanno accolto e hanno accolto le persone che arrivavano. È un popolo di pescatori e i pescatori accolgono tutto ciò che arriva dal mare. Questa è una lezione che dobbiamo imparare. Per la prima volta l’Europa sta discutendo seriamente alcune regole da fissare, io non sono contento con ciò che stanno decidendo. Le barriere non hanno mai funzionato, specialmente quelle mentali. Spero che questo film aiuti ad abbattere queste barriere”. Poi saluta con un bacio la figlia Emma: “Ho passato un anno e mezzo a Lampedusa e l’ho vista solo pochi giorni. Questo la renderà felice per molto tempo”. Aveva spiegato Rosi: “Abbiamo filmato la sua prima uscita in mare, ho scoperto che soffre di mal di mare come me. Scherzavamo: ‘Quante volte hai vomitato? Io quattro’, ‘Io cinque’. Samuele, la visita oculistica che gli certifica l’occhio pigro, lo zio pescatore, la nonna che cucina il pescato, Pippo che gestisce la radio, come gli altri abitanti di Lampedusa, sono testimoni – inconsapevoli, muti, partecipi – della grande tragedia contemporanea”. Complimenti vivissimi!

 

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