“L’amore non è controllabile, non possiamo sapere se la persona che amiamo se ne andrà”: con queste parole Gabriele Muccino sintetizza “Padri e figlie“, il suo quarto film hollywoodiano, al cinema dall’1 ottobre. Il cast è d’eccezione: Russell Crowe, Amanda Seyfried, Aaron Paul, Jane Fonda, Diane Kruger, Quvenzhané Wallis, Octavia Spencer. “Un film che risveglia le nostre emozioni – dice il regista – e tocca corde nascoste o sconosciute”.
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Il film, come spiega Muccino al Corriere, vuole essere anche una riflessione su come la nostra infanzia condizioni nel bene e nel male il nostro futuro. Russel Crowe nel film è Jake Davis, uno scrittore che dopo la morte della moglie si trova a dover crescere la figlia Katie da solo. Finché la scoperta di soffrire di disturbi psichici lo costringe a una decisione dolorosa: affidare la figlia alla zia materna (Diane Kruger).
“Il personaggio interpretato da Amanda Seyfried, Katie, è stata la parte più stimolante. Non ho mai parlato del percorso che fa una donna – ha spiegato – Le donne del film sono elementi portanti della storia, per questo che molte donne avranno una forte reazione emotiva davanti a questo film”. Anche in questa pellicola, come è già stato per “Baciami ancora” e come sarà per il prossimo lavoro di Muccino, “L’estate addosso”, il regista torna a collaborare con l’amico Jovanotti, che a sorpresa spunta con un inedito, “Amore mio”, nel bel mezzo del film.
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