A chi va l’eredità di Alain Delon, la scoperta subito dopo la morte dell’attore francese. Alain Deon è morto il 18 agosto all’età di 88 anni. La notizia ha sconvolto il mondo. In queste ore sono arrivati milioni di messaggi di cordoglio per la grave perdita.
Alain Delon lascia un’eredità artistica enorme. Basti ricordare i ruoli da lui interpretati in pellicole che hanno fatto la storia del cinema, come ‘Il Gattopardo’ o ‘Rocco e i suoi fratelli’. Ma Delon lascia anche un altro patrimonio: un’eredità milionaria tra auto, denaro e immobili. La notizia su come verranno divisi tutti questi beni è uscita da poco. Prima di morire, infatti, l’attore ha fatto una scelta precisa. Una decisione che ha lasciato tutti a bocca aperta.
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“Ecco a chi va l’eredità”. Alain Delon, la notizia si è saputa adesso: auto, soldi, ville.
Ancora non si sono celebrati i funerali dell’attore francese, ma già diversi giornali hanno aperto la questione dell’eredità del celebre attore. Alain Delon aveva tre figli, avuti da due relazioni diverse: Anthony Delon, nato da Nathalie Delon nel 1964 , oggi 59enne; Anouchka Delon, unica figlia femmina, avuta da Rosalie Van Breemen, di 33 anni; e il più piccolo, Alain-Fabien Delon, anche lui nato da Rosalie Van Breemen, oggi 30enne.
Il rapporto tra i figli e il padre è stato sempre complicato, segnato da alti e bassi E anche quelli tra fratelli e sorella. Tra loro c’è da tempo una specie di faida. Sembra che Alain Delon avesse un figlio favorito, o meglio, una preferita: Anouchka. Ed è a lei che l’attore ha deciso di lasciare la metà della sua eredità, mentre il resto verrà spartito tra i due fratelli che portano il suo cognome. La decisione di predisporre le sue volontà è stata dettata dal fatto che “altrimenti si dilanierebbero tra loro, ne sono certo”.
Il rapporto tra Alain Delon e il suo primo figlio, Anthony, è stato molto complicato. Anthony ha spesso parlato del padre come una figura autoritaria e distante. Anche il rapporto tra Dal canto suo, Alain-Fabien ha espresso in più occasioni il suo disagio per l’essere cresciuto sotto l’ombra di una figura così imponente. Con Anouchka la situazione sembrava essere stata più serena rispetto. La scelta sull’eredità lo conferma.