Non solo Grande Fratello Vip. Ieri sera, 2 ottobre 2017, la concorrenza ha sparato alto. Mentre, infatti, su Canale 5, tra i vari colpi di scena della quarta puntata, tenevano banco l’espulsione di Marco Predolin dalla Casa a causa di una bestemmia e la ‘sbroccata’ furiosa di Alfonso Signorini a Giulia De Lellis per quelle sue uscite infelici sul mondo omosessuale, su Raiuno andava in onda ‘The Music of Silence’, il film biografico su Andrea Bocelli, il tenore italiano più conosciuto nel mondo. Il film, diretto dal regista Michael Radford, racconta una storia unica. La parabola del successo di Bocelli, che nel film è stato chiamato Amos Bardi. Una voce incredibile, straordinaria, che è riuscita ad arrivare al cuore della gente superando un grave problema agli occhi che lo rende quasi cieco. La malattia, per cui vede solo chiaroscuri e contorni, lo costringe ad un calvario di interventi chirurgici. Costretto a separarsi dalla famiglia per entrare in un istituto per non vedenti ed imparare il Braille, lì un brutto incidente (una pallonata in faccia, ndr) lo porta alla cecità totale. Ma ciò nonostante, Amos non si arrende. E prosegue il suo cammino verso il successo (Continua dopo la foto)
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Prodotto da Andrea Iervolino e Monika Bacardi con Ambi Group e Roberto Sassa con Picomedia, il film ha un cast misto. Volti italiani, come Jordi Molla e Luisa Ranieri che interpretano genitori del protagonista e Ennio Fantastichini nel ruolo dello zio. Ma anche star internazionali come Antonio Banderas, che nel film è il maestro del tenore. La sceneggiatura è stata scritta da Anna Pavignano e Michael Radford in collaborazione con lo stesso Andrea Bocelli che, nella colonna sonora, ha incluso canzoni da lui composte durante la giovinezza e rimaste tuttora inedite. Ma avete riconosciuto il protagonista, l’attore che interpreta un giovane Andrea Bocelli? È il 25enne Toby Sebastian, noto soprattutto a fan de ‘Il Trono di Spade’ per il ruolo di Trystane Martell. (Continua dopo le foto)
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“La maggiore difficoltà nell’interpretare Bocelli – ha raccontato a Repubblica l’attore e musicista – “è stato superare la paura. È una cosa rara fare un film su qualcuno che è ancora vivo, e penso che succeda per dei buoni motivi! Nel mio caso, la paura era alimentata anche dalla fiducia che Bocelli ha avuto in me”. “Ho studiato centinaia di video di Bocelli – ha aggiunto Sebastian – Ho affrontato questo ruolo con molta attenzione perché il modo in cui si muove e parla Andrea, è straordinario. Si è addestrato fin da piccolo a muoversi come tutti gli altri per essere trattato come pari. La vera sfida era mostrare come fosse libero nei suoi movimenti, e non recitare la sua cecità”.