Il cinema italiano da sempre ha guardato con attenzione alla sua tradizione letteraria e ne ha tratto spunto per indimenticabili film entrati indiscutibilmente nell’Olimpo dei giganti del Cinema. Basti pensare alle riscritture di Luchino Visconti di romanzi siciliani come “Il gattopardo” e “I Malavoglia” o al “Decameron” di Pier Paolo Pasolini. Di seguito dieci film nati dal binomio perfetto tra cinema e letteratura:
Il racconto dei racconti
“Il racconto dei racconti”, il film di Matteo Garrone, regista di “Gomorra” e “Reality”, presenta tre dei cinquanta racconti di Giambattista Basile raccolti ne “Lo cunto de li cunti”, opera di straordinaria complessità che rimane uno degli esempi migliori del barocco italiano con fiabe piene di fascino. La pellicola, in uscita il 14 maggio, ha un cast di tutto rispetto, capitanato da Salma Hayek e Vincent Cassel.
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Il Giovane favoloso
È il film diretto da Mario Martone che racconta la vita di Giacomo Leopardi, dai suoi sette anni di studio matto e disperatissimo agli ultimi giorni trascorsi a Napoli in compagnia dell’amico fraterno Antonio Ranieri. Leopardi è interpretato dal bravissimo Elio Germano che ha saputo rendere perfettamente le inquietudini del poeta di Recanati.
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Maraviglioso Boccaccio
I fratelli Taviani si sono misurati con Boccaccio, portando sul grande schermo cinque novelle tratte dal Decameron reinterpretando egregiamente lo spirito grottesco e beffardo delll’opera trecentesca. Tra i protagonisti del film suddiviso in episodi troviamo Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini e Kim Rossi Stuart.
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Il gattopardo
L’indimenticabile versione cinematografica dell’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, espressione altissima del trasformismo siciliano, valse la Palma d’oro al regista Luchino Visconti. Interpretato dai grandiosi Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon è entrato nell’olimpo dei film più amati della storia.
La terra trema
I malavoglia di Giovanni Verga ispirarono Luchino Visconti che nel 1948 scelse attori non professionisti, per niente alfabetizzati, capaci di parlare solo in dialetto per raccontare la storia di povertà e miseria di una famiglia di pescatori di Aci Trezza che lotta contro un destino ineluttabile.
Le due vite di Mattia Pascal
Particolare la storia cinematografica de Il fu Mattia Pascal, il romanzo più famoso di Luigi Pirandello. Dal libro, edito nel 1904, tutto giocato sulle identità di Adriano Meis/Mattia Pascal, sono state tre pellicole: due sono francesi (1926, 1937), una italiana (1985) diretta da Mario Monicelli. Il regista in quest’ultima attualizza la vicenda del personaggio pirandelliano, dando le sue due maschere a Marcello Mastroianni.
Il Decameron
Il capolavoro di Pier Paolo Pasolini si ispira all’opera di Boccaccio ma il regista ne personalizza lo stile e i registri. Il film è un inno alla vita, vissuta in tutte le sue declinazioni. Ci sono i personaggi di Boccaccio, Andreuccio da Perugia e Ser Ciappelletto in primis, e c’è la volontà di raccontare un mondo sfaccettato, pieno di tensioni il più delle volte irrisolte.
Il partigiano Johnny
Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio è l’opera che meglio restituisce lo spirito e le contraddizioni della Resistenza. Nel 2000 Guido Chiesa ne ha tratto un film con protagonisti Stefano Dionisi e Fabrizio Gifuni. Al centro della storia c’è Johnny, uno studente di letteratura inglese, che si unisce ai gruppi partigiani nel 1943. Priva di epica la pellicola come il romanzo, punta l’attenzione sull’ideologia del protagonista, convinto “di stare nel posto sbagliato della parte giusta”.
Pinocchio
Il film di Roberto Benigni sul celebre burattino è uno dei titoli italiani più noti all’estero. Il personaggio, nato dalla fantasia di Carlo Collodi nel 1881, ha un legame molto forte con la settima arte: basti pensare al Classico Disney del 1940. In Italia Pinocchio è soprattutto ricordato sul piccolo schermo: come dimenticare Nino Manfredi nei panni di Mastro Geppetto ne “Le avventure di Pinocchio”? Era il 1972, le puntate erano cinque, la rete era la RAI e alla regia c’era Luigi Comencini.
Un maledetto imbroglio
Scritta e diretta e interpretata da Pietro Germi la trasposizione cinematografica di “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Carlo Emilio Gadda, è la massima espressione del pastiche letterario dell’Ingegnere. Il film, in cui è presente pure Claudia Cardinale, fu in sala nel 1959 e fece scontrare più volte Gadda e Germi a causa di differenze di vedute quasi insanabili a livello creativo.