“Una messinscena che non perderò mai” così l’edizione romana del Messaggero riprende le parole di Gina Lollobrigida, stivali con tacco 10, abito nero e pashima ora, ieri in tribunale per testimoniare sul presunto matrimonio finto con lo spagnolo Javier Rigau. Testimonianza poi saltata in tarda serata, dopo nove ore di attesa: «Io avrei fatto pure mezzanotte. Si saranno stancati i giudici che hanno celebrato venti processi – si legge sul giornale romano- Ne ho di cose da raccontare». Un processo di grande interesse mediatico. Le accuse nei confronti dell’imprenditore spagnolo sono di truffa e falso per aver sposato l’attrice Gina Lollobrigida “a sua insaputa” e per averle fatto firmare degli atti senza che la donna sapesse che cosa effettivamente contenessero. Correva l’anno 2010, era il 29 novembre. Rigau Rafols e Lollobrigida una volta erano fidanzati, poi si erano lasciati nel 2006. Lui però, oggi 54 anni, voleva sposare “la Lollo”, che di anni ne ha 87. Così avrebbe deciso di inscenare un matrimonio in Spagna. Secondo il pm Claudia Terracina avrebbe architettato l’unione per poter risultare marito, e quindi erede di Lollobrigida, così da poter mettere le mani sull’eredità. E sull’altare, a Barcellona, al posto dell’attrice italiana ci sarebbe stata un’altra donna: anche lei attrice, ma opportunamente ingaggiata per fare la parte della Lollo. Un matrimonio senza la vera sposa quindi. Ma pur sempre valido…o forse no? Staremo a vedere…
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