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“Era la donna della mia vita”. Un lutto incolmabile per Alain Delon. L’attore francese commosso e visibilmente affranto ricorda l’amata scomparsa: un’amante, un’amica, ma soprattutto una donna eccezionale

  • Cinema

 

Una morte inaspettata ha colpito moltissimo Alain Delon che, visibilmente commosso, si è presentato al funerale dell’amata amica e collega Mireille Darc, con un fiore all’occhiello. Con l’attrice, scomparsa all’età di 79 anni, il mito del cinema francese ha condiviso a lungo la vita e la carriera. A fianco del divo c’era il marito dell’attrice, l’architetto Pascal Deprez. presenti anche altre personalità dello showbiz d’oltralpe: Carla Bruni, Johnny Hallyday, Claudia Cardinale, la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, l’ex ministro della cultura Jack Lang. La chiesa di Saint-Sulpice, nel quartiere Saint-Germain era gremita di persone comuni ed esponenti del mondo del cinema e della cultura. “Lei era la donna della mia vita. Siamo stati così felici insieme, e felici di tutto, avevamo tutto, e lei era tutto per me” aveva detto Alain Delon pochi giorni dopo la morte dell’attrice, con cui ha condiviso tredici anni di vita e di carriera. Mireille Darc era nata a Tolone il 15 maggio del 1938, lì aveva frequentato la Scuola d’arte drammatica e alla fine degli anni Cinquanta si era trasferita a Parigi. (continua dopo la foto)



Nella Ville Lumière la Darc iniziò come modella, poi piccole cose al cinema e in tv, il primo ruolo di rilievo per il grande schermo è in I tre affari del signor Duval del 1963, una commedia in cui è la figlia del personaggio interpretato da Louis de Funès. Ma il vero e proprio salto arriva nel 1965 grazie a Georges Lautner che la dirige in Galia dandole la possibilità di mettersi alla prova con un ruolo drammatico da protagonista. È il 1965, l’anno dopo arriverà il poliziesco Rififi internazionale di Denys de La Patellière che la conferma stella del cinema e ne valorizza il fascino. Tornerà poi a lavorare con Lautner, che la vorrà in tredici film, perlopiù polizieschi e drammatici. Ma lavorerà anche con altri autori di prestigio, fra cui Jean-Luc Godard che le affida il ruolo della moglie ambigua e sensuale nel film drammatico Weekend, un uomo e una donna dal sabato alla domenica, del 1967. (continua dopo le foto)
  

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Il cinema si lega indissolubilmente alla vita privata dell’attrice quando, nel 1969, sul set di Addio Jeff diretto da Jean Herman conosce Alain Delon. Da quel momento fra i due inizia una lunga relazione artistica e sentimentale che andrà avanti per i successivi quindici anni. Darc lo affianca, fra gli altri film, in Borsalino, Esecutore oltre la legge e Per la pelle di un poliziotto (1981). All’inizio degli anni Ottanta inizia una fase di declino professionale e dopo alcune commedie è costretta a interrompere l’attività dopo un grave incidente d’auto e un importante intervento chirurgico al cuore. Tornerà al cinema da regista nell’89, con La Barbare, ma sarà uno dei suoi ultimi lavori. Gli anni Novanta la vedranno lavorare soprattutto per la tv, sia come interprete che come regista di telefilm e reportage.

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