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“Dovete dirlo ai genitori”. Bimba dimenticata in auto dal papà, cosa è successo poco dopo la morte della piccola Agnese

  • Italia
Bimba dimenticata in auto, messaggi di vicinanza per il padre e la madre

È indagato con l’ipotesi di omicidio colposo il papà di Agnese, la bambina dimenticata in macchina e morta dopo alcune trascorse nell’abitacolo rovente del veicolo, giovedì. A scoprire la piccola di un anno e mezzo ancora sul seggiolino nel Suv del padre, tra le 12 e le 13 sono stati i suoi colleghi durante la pausa pranzo.

L’uomo aveva messo l’auto in sosta nel parcheggio della ditta dove lavora a Marcon, al mattino prima di prendere servizio. Alcuni colleghi sono scesi giù dall’azienda per il pranzo e ha riconosciuto l’auto dell’uomo dove la bambina era ancora dentro, e ha dato l’allarme. Molti lavoratori delle ditte vicine sono usciti per prestare soccorso, pensando fosse accaduto un incidente sul lavoro. Papà Sirio e mamma Gloria sono disperati: hanno perso Agnese, la loro bimba più piccola, di appena un anno, per una tragica dimenticanza. E hanno dovuto dare la notizia alla sorella più grande.

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Bimba dimenticata in auto, messaggi di vicinanza per il padre e la madre


Bimba dimenticata in auto, messaggi di vicinanza per il padre e la madre

Le hanno detto che ora Agnese è un angioletto. “Noi eravamo dentro a lavorare – racconta una signora della fabbrica accanto a Treviso Today – e intanto la bambina era chiusa in macchina e nessuno poteva immaginare. Siamo sconvolti”.

“Sono distrutto”m dice il padre di Agnese sostenuto dall’affetto di parenti e amici. Non sa darsi pace e a capire come possa aver dimenticato la figlia in auto. I suoi avvocati, il padre e il figlio Giorgio e Luca Pietramala, hanno visto un uomo sotto choc. Ieri entrambi i genitori della piccola vittima hanno ricevuto l’assistenza psicologica degli specialisti all’ospedale.

Bimba dimenticata in auto, messaggi di vicinanza per il padre e la madre

A Treviso Today ha parlato anche il parroco di Sant’Elena di Zerman, don Paolo: “È la tragedia della loro vita. Ha tolto loro la voce. È impossibile trovare anche le parole da pronunciare, di fronte a un dolore tanto grande. Forse solo chi è genitore può capire. Per ora resta la silenziosa vicinanza e il rispetto per questa famiglia, che deve sapere di non essere sola. E una riflessione su questa tragedia che porti a costruire relazioni vere”.

Come riporta Il Gazzettino, dopo il dramma di Agnese, tantissime persone si sono volute stringere intorno alla famiglia. Un gesto bellissimo e commovente, che ha visto protagonisti molti cittadini del comune di Mogliano. In tantissimi, infatti, hanno scritto e telefonato al Comune chiedendo di fatto all’ente di far da tramite per far giungere alla famiglia dei messaggi di vicinanza. “Desidererei fortemente che questa mia mail arrivasse ai genitori di questa bimba volata in cielo – si legge sul Gazzettino – desidero immensamente portare loro amorevolezza e un infinito abbraccio. Non vorrei qui trattare di regole sui seggiolini anti-abbandono, ma solo parlare di vicinanza a questi due genitori straziati da un dolore troppo grande”.

E ancora: “Vorrei che sentissero che da stasera li vorremmo affidare al cielo – continua – che preghiamo perché abbiano attorno a loro persone care che li possano almeno un po’ consolare, persone che portino loro l’abbraccio misericordioso di una comprensione nuova, che sta tutta di cielo”. Arrivate anche telefonate da parte di anziani che magari non hanno troppa dimestichezza con il computer. “Io sono vecchio e ormai faccio fatica a fare tutto – sono state le parole di un 80enne – ma davanti a quello che è successo vorrei far sapere che sono più che mai vicino alla famiglia colpita da questa tragedia”.


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