“Aiuto, mio figlio non respira”. La chiamata choc al 118, poi la scoperta agghiacciante dei sanitari al loro arrivo. Siamo a Milano, precisamente nel quartiere Corvetto. È qui che un bimbo di appena 8 mesi è stato trovato morto in casa dopo una chiamata ai soccorsi. Chiaramente sul posto sono intervenuti immediatamente anche i carabinieri Radiomobile e della stazione Vigentino. Ora saranno loro ad accertare cosa sia veramente capitato.
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Ovviamente a dare l’allarme ai sanitari del 118 è la mamma del piccolo di appena 8 mesi. Si tratta di una donna di 35 anni, di origine marocchine. La donna, dopo essersi accorta che il figlio faceva una gran fatica a respirare, ha deciso di chiamare i soccorsi, ma per il piccolo non c’è stato niente da fare. Il fattaccio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, tuttavia la vicenda è stata resa pubblica soltanto adesso.
“Aiuto, mio figlio non respira”. La chiamata choc al 118
Come dicevamo la terribile vincenda è avvenuta in zona Corvetto, a due passi dall’aeroporto di Linate. Quando in casa della donna sono arrivati in poco tempo i sanitari dell’Areu, gli stessi hanno portato il bimbo in pochi istanti in codice rosso alla clinica De Marchi. Quando però è arrivato nel nosocomio milanese, i medici del De Marchi non hanno potuto fare altro che che constatare la morte del piccolo di appena 8 mesi.
Ora purtroppo su quel corpo sfortunato avverrà anche l’esame autoptico. E seppur sembri una barbarie per un bimbo così piccolo, la cosa è necessaria per capire le eventuali responsabilità dell’avvenuto. I medici e le forze dell’ordine, almeno esternamente, hanno al momento escluso che sul corpo del piccolino ci fossero segni di violenza. Sembra quindi che l’ipotesi che vada per la maggiore, per gli inquirenti, sia morte per cause naturali.
Ad indagare e dirigere l indagini ci sta pensando il pm di turno Giovanni Polizzi. Il magistrato è stato allertato dai carabinieri ed è stato lui a disporre l’esame autoptico sul cadavere del piccolo. Non si esclude una malformazione mai evidenziata nei primi mesi di vita oppure un malore improvviso come un caso di Sids, la cosiddetta “sindrome della morte in culla”. Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.
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