È morto martedì 16 luglio, il giovane vittima di una brutale aggressione avvenuta lo scorso 4 luglio in via Maqueda a Palermo. Il ragazzo, di nazionalità tunisina, aveva 20 anni e purtroppo si trovava ricoverato nell’Azienda ospedaliera universitaria in condizioni critiche prima della morte di oggi. Troppo gravi i danni riportato nel pestaggio.
“Il danno neurologico severo da trauma subito e le complicanze post arresto cardiaco verificatosi nell’immediatezza dell’evento – spiega il professore Antonio Giarratano a Qds – non hanno permesso, nonostante il trattamento intensivo, di recuperare le funzioni vitali. Si esprime il cordoglio alla famiglia lontana e un ringraziamento al Consolato della Tunisia, alle autorità intervenute e al Comune di Palermo“.
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Palermo, morto il 20enne picchiato in via Maqueda
Dopo l’aggressione dello scorso 4 luglio e la conseguente morte del giovane tunisino 20enne Moataz Derbeli, è stato arrestato e ritenuto responsabile di omicidio aggravato un 28enne di origine somala. Dopo aver pestato a sangue il giovane tunisino, il ventottenne era fuggito a Lucca ed è proprio lì che la polizia lo ha bloccato e arrestato con l’accusa di omicidio aggravato.
Il giovane è stato picchiato mortalmente in una rissa fra un gruppo di nordafricani e uno di palermitani chiamati da un venditore ambulante infastidito dalla presenza dei ragazzi stranieri. Per dodici giorni Derbeli è rimasto in condizioni disperate in ospedale. I genitori sono ancora in Tunisia e sono stati contattati dal consolato tunisino a Palermo.
Come ricostruisce Palermo Today, l’aggressione, avvenuta il 4 luglio, era stata ripresa da alcune telecamere di sorveglianza e dalle immagini gli investigatori sono riusciti prima ad individuare il somalo poi fuggito per le strade di Ballarò. Grazie al numero di telefono è stato individuato in Toscana, precisamente a Lucca, dove oggi, dopo la morte del 20enne, è stato raggiunto.
La terribile aggressione, avvenuta tra un gruppo di nordafricani e uno di palermitani chiamati da un venditore ambulante infastidito dalla presenza dei ragazzi stranieri, era avvenuta sotto gli occhi attoniti di residenti, turisti e commercianti della zona che avevano poi lanciato l’allarme chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine e del 118. Moataz Derbeli era arrivato in Italia sbarcando a Lampedusa tre anni fa poi era fuggito a Palermo, dove viveva fino al giorno della rissa.