Giacomo Bozzoli, l’imprenditore di 39 anni catturato dopo una decina di giorni di latitanza, ha trascorso la sua prima notte in carcere a Canton Mombello, Cantù. Arrestato ieri nella sua villa sul Lago di Garda, Bozzoli è apparso visibilmente sconvolto e preoccupato, tanto che le autorità temono che possa compiere atti autolesionistici. Al momento dell’arresto, Bozzoli era nascosto nel cassettone del letto matrimoniale, in lacrime. “Vi prego, fatemi vedere mio figlio”, avrebbe supplicato ai carabinieri che lo stavano ammanettando.
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Data la sua condizione psicologica, è stato deciso di non collocarlo nello spazio riservato ai nuovi arrivi, ma di metterlo in una cella singola con sorveglianza continua. Questa decisione è stata presa subito dopo l’immatricolazione e una visita medica effettuata al suo ingresso nel carcere alle 22.23. La sorveglianza a vista, con un agente fisso che lo ha controllato tutta la notte, è stata una misura necessaria per prevenire eventuali gesti autolesionistici dovuti allo stato di choc in cui si trovava Bozzoli.
Giacomo Bozzoli, prima notte in carcere: si proclama innocente
Dopo l’arresto, l’imprenditore avrebbe espresso l’intenzione di scrivere una lettera agli avvocati, alla famiglia e ai magistrati per proclamare ancora una volta la sua innocenza riguardo all’omicidio dello zio Mario. La cattura di Bozzoli è avvenuta dopo una svolta nelle indagini ieri mattina alle 5:30. La Procura, dopo aver intercettato informazioni cruciali, ha disposto un blitz in tutte le abitazioni della famiglia in provincia di Brescia.
Sebbene la prima perquisizione non abbia portato a risultati, nel pomeriggio i carabinieri hanno trovato Bozzoli nascosto nel cassone del letto matrimoniale nella villa di Soiano del Lago. Per il momento, non è previsto un interrogatorio, che potrebbe avvenire nei prossimi giorni. La fuga di Bozzoli è stata lunga e misteriosa. Inizialmente, sembrava che fosse rimasto all’estero, in fuga tra Francia e Spagna con la compagna Antonella e il figlio di 9 anni.
Alcuni ipotizzavano che potesse essere diretto verso il Sudamerica o il Nordafrica, aiutato da qualche amicizia pericolosa. Tuttavia, la realtà si è rivelata molto più semplice: Bozzoli era tornato a casa. Non è ancora chiaro se sia rientrato prima, contemporaneamente o subito dopo la compagna. Si nascondeva nella sua villa mentre gli inquirenti e l’Interpol lo cercavano in tutto il mondo. La vicenda di Giacomo Bozzoli continua a essere seguita con grande attenzione, con gli inquirenti determinati a fare luce su tutti gli aspetti della sua latitanza e sui possibili complici che potrebbero averlo aiutato nella sua fuga.