Era uscito di casa domenica mattina per una passeggiata poi, di lui, si erano perse le tracce. Nel primo pomeriggio l’allarme, alle 22 via alle ricerche. Purtroppo, ieri sera, le speranze di ritrovarlo in vita sono naufragate: il suo corpo è stato trovato dai vigili del fuoco riverso nell’acqua del torrente Bure di Baggio, nelle vicinanze della via Carota e Molina, a Candeglia nel pistoiese. Adesso sta alle forze dell’ordine capire cosa si successo.
>> “Basta, c’è un limite a tutto”. La folla sotto l’hotel, Ultimo esce ma gela tutti: cosa è successo
Gjon Toma, originario dell’Albania, dov’era nato 65 anni fa, a Scutari, abitava con la famiglia alle Fornaci, in via Giorgio La Pira. A dare l’allarme era stato il figlio Renato sui social con la foto del padre e la descrizione del suo abbigliamento, avvisando anche della sua condizione di persona sofferente di Alzheimer, che poteva generare in lui uno stato di confusione.
Pistoia, trovato cadavere di Gjon Toma: era scomparso domenica
Alle ricerche avevano partecipato i Nuclei elicottero e Sapr, con i droni, insieme ai cinofili della Croce Rossa, e le squadre del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e del Sast (Soccorso Alpino e Speleologico Toscano), della Vab di Pistoia, Misericordia di Pistoia e Candeglia e la Protezione Civile del Comune di Pistoia. Sul posto è sempre stata presente la Polizia di Stato.
Per due giorni le ricerche sono andate avanti. Poi la scoperta. L’uomo potrebbe essere caduto accidentalmente nel torrente, forse vittima di un malore da cui potrebbe essere seguita la morte per annegamento. Per far chiarezza su questo dramma il magistrato di turno ha disposto l’esame esterno della salma, trasportata all’obitorio dal servizio defunti della Misericordia di Pistoia.
A dare notizia del ritrovamento del corpo di Gjon Toma è stato su facebook Filippo Fontana, presidente dell’associazione “Ridere per ricominciare” di Pistoia che ha ringraziato a nome dei familiari la massiccia macchina dei soccorritori “che non hanno mai smesso di cercare”.