Il mondo dello spettacolo italiano è in lutto. All’età di 76 anni è morto nella mattinata di oggi, martedì 18 giugno, l’attore e regista Armando Pugliese. L’artista ha lasciato un segno indelebile soprattutto nel teatro e ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti. A dare il triste annuncio è stata la moglie Annarosa su FB: “Armando se n’è andato stamattina nel sonno. Grazie a tutti gli amici per l’ondata di affetto. Risponderemo nei prossimi giorni, trovando un modo per ricordarlo insieme”.
Armando Pugliese lascia la moglie Annarosa e il figlio Giacomo. L’attore era nato a Napoli il 22 settembre 1947. Dopo essersi diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” a Roma ha lavorato come regista per la cooperativa Teatro Libero. La sua carriera di drammaturgo è decollata grazie all’incontro con Italo Calvino che gli affidò il suo “Barone rampante” per la riduzione teatrale.
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La carriera di Armando Pugliese, il cordoglio dei colleghi
Negli anni ’80 Armando Puglise si è trasferito a Mola di Bari dove ha fondato una officina teatrale permanente con la cooperativa Teatro Sud. Tanti gli spettacoli, in tutto 160 regie per i principali teatri stabili italiani, ma ha lavorato anche con le migliori compagnie teatrale private. Ha diretto con la compagnia di Luca De Filippo O scarfalietto di Eduardo Scarpetta, Ogni anno punto e a capo e Questi Fantasmi di Eduardo De Filippo.
Tra gli spettacoli rimasti nella storia c’è senza dubbio il suo Masaniello, scritto con Elvio Porta e uno spettacolo tratto dall’opera di Curzio Malaparte, La pelle. Tanti i prestigiosi premi vinti dal premio Ubu al Biglietto d’oro Agis a Gli Olimpici del Teatro. Era ancora attivo, la sua ultima direzione è stata La compagnia del sonno di Roberto Alajmo per il Teatro di Napoli nel 2023.
Diversi i film al cinema dove esordì nel 1981 per Manolesta di Pasquale Festa Campanile. Nel 1997 ha recitato nel film a episodi I vesuviani nel 1997 e nel 1999 ha preso parte a “Ferdinando e Carolina” sotto la direzione di Lina Wertmüller. Nel 2002 è in “Volesse il cielo!” di Vincenzo Salemme. Quest’ultimo lo ha salutato così: “Era un artista vivace e curioso, con tratti di grande genialità. Era una persona perbene oltre che un uomo divertente e libero. Addio ad Armando Pugliese con il quale ho avuto occasione di lavorare e vivere momenti di gioia e di affetto”.
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