Nazim Hikmet, nato a Salonicco nel 1902 e morto a Mosca nel 1963, è il più celebre poeta turco della sua generazione. Dopo alcuni soggiorni a Mosca, durante i quali entrò in contatto con la cultura russa di avanguardia, venne condannato a ventotto anni di carcere perché oppositore del dittatore Demal Atatürk. Liberato nel 1950, si trasferì in Unione Sovietica, dove visse sino alla morte. Questa poesia è scritta dal carcere ed è un delicato canto d’amore rivolto a sua moglie
Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l’acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.
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