La pubblicità di Uliveto e Rocchetta è stata nuovamente censurata dall’Antitrust perché nei messaggi le due minerali vengono classificate come acque della salute, abbinando false diciture salutistiche e usando come testimonial associazioni di medici. È questa la decisione dell’Antitrust che in seguito alla richiesta di censura richiesta da Il Fatto Alimentare ha condannato la società Cogedi a una multa di 5.000 euro (raddoppiata a 10mila trattandosi di un soggetto recidivo, che nel novembre 2013 ha già subito una censura abbinata a una multa di 100 mila euro). Come spiega lo stesso Fatto alimentare, il provvedimento di censura è l’ultimo in ordine di tempo. Questa volta, però, Cogedi ha ammesso gli errori e ha avviato “interventi di ravvedimento operoso” per eliminare dai messaggi i riferimenti alle associazioni mediche abbinata alla parola “acque della salute” e ad altri elementi che lasciano intendere un beneficio per l’organismo per contrastare patologie o disturbi vari.
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A marzo del 2013 c’è stato un intervento dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (anche in questo caso sollecitato dal,) contro l’uso arbitrario della frase “acqua della salute”. La dicitura veniva utilizzata negli spot di Rocchetta e Uliveto per presentare l’acqua come un prodotto in grado di lenire i malanni correlati a osteoporosi e calcolosi urinaria. Inoltre, nel 2004 il giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria aveva censurato la pubblicità per motivi simili: abbinamento dell’acqua minerale a frasi, immagini e associazioni di medici che lasciano intendere improbabili vantaggi per l’organismo.
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