“Alcuni credono, scusatemi la parola, che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli. No. Paternità responsabile”. Papa Francesco torna in Italia dal suo viaggio nelle Filippine e apre il tema della procreazione responsabile. “Questo non significa che il cristiano deve fare figli, io ho rimproverato alcuni mesi fa in una parrocchia una donna perché era incinta dell’ottavo figlio, con sette parti cesarei. “Ma lei ne vuole lasciare orfani sette?”, le ho detto. “Ma questo è tentare Dio. Parliamo di paternità responsabile”.
E precisando poi la sua posizione sulla contraccezione ha aggiunto: “Io credo che il numero di 3 per famiglia sia quello che gli esperti ritengono importante per mantenere la procreazione, 3 per coppia. Per questo la parola chiave per rispondere è quella che usa sempre la Chiesa, e anche io: paternità responsabile. Come si fa questo? Con il dialogo, ogni persona con il suo pastore, vedere come fare quella paternità. L’esempio che ho menzionato di quella donna che aspettava l’ottavo figlio e ne aveva sette nati con il cesareo: questo è una i-r-r-e-s-p-o-n-s-a-b-i-l-i-t-à. Lei mi ha confidato: “Ma guarda io non ho i mezzi”. “Sii responsabile”, ho risposto. Alcuni credono, scusatemi la parola, che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli. No. Paternità responsabile. E per questo nella Chiesa ci sono i gruppi matrimoniali, gli esperti, i pastori. Si cerca… E io conosco tante vie di uscita, lecite, che hanno aiutato a questo problema”.
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